FRANCESCA BIANCHI
Cosa Fare

Diari, ossessioni e storie d’amore Il romanzo intenso di Luca Ricci

Ne "I primaverili" lo scrittore toscano torna a indagare i sentimenti e i modi di amare nella società odierna

Diari, ossessioni e storie d’amore Il romanzo intenso di Luca Ricci

di Francesca Bianchi

Quattro stagioni, quattro romanzi. Luca Ricci, scrittore toscano catturato e rapito da Roma, parla d’amore. A modo suo. Dopo "Gli autunnali", "Gli estivi" e "Gli invernali", con "I Primaverili" (La nave di Teseo) torna ad indagare i sentimenti. Protagonisti: un uomo che ha scritto un romanzo e una donna con una passione smisurata per Roland Barthes. Frequentano la stessa libreria di quartiere e il loro è un diario intimo. Tra ossessioni, nodi, garbugli. Sarà presentato sabato 2 settembre, appuntamento serale di "Un porto di libri", piccola e vivace fiera dell’editoria indipendente in programma al porto di Marina Cala de’ Medici, a Rosignano Solvay il primo week end di settembre. "L’ amore e altre forme d’odio" è stato uno dei suoi primi libri (Einaudi). Era il 2006.

A distanza di tempo, esiste qualche speranza per la ‘dimensione coppia’?

"Sono tempi di egoismo sfrenato, in cui abbiamo imparato grazie al narcisismo social ad amare soltanto noi stessi. Ma l’amore, per compiere il suo viaggio sublime e tremendo al tempo stesso, ha bisogno di un’altra persona. L’amore è dono, perfino sperpero del sé. Questi io granitici, inespugnabili, anaffettivi, mi mettono una grande tristezza. La letteratura non si limita a rispecchiare, tutta la letteratura è romantica, è contraria al trionfo della monoporzione scaldata nel microonde".

Ne "I primaverili" la poltrona scomoda dello scrittore diventa quasi uno dei personaggi chiave. Fare lo scrittore oggi è scomodo?

"Fare lo scrittore è sempre stato scomodo per il potere. Ogni scrittore ha dovuto confrontarsi e lottare contro forme di stupidità diverse. Oggi c’è il politicamente corretto, la ripulitura del linguaggio e la cancellazione del passato: è un attacco all’autonomia dell’arte. Gli scrittori non devono farsi intimidire da questa ottusità che è una ideologia totalitaria, pericolosa, inflessibile. Poi, a un livello più infimo del discorso, che una scrittrice mediocre vinca il premio Strega non aiuterà le donne nella sacrosanta lotta per parità dei diritti". Il tempo: per leggere, per osservare, per scrivere. Come lo vive e come lo cattura?

"Non stacco mai, per me la cosa più faticosa dell’anno resta la vacanza. Ma perché dovrei interrompere ciò che amo fare? Leggere, osservare e scrivere - tre verbi bellissimi - sono per me la stessa cosa, sono il modo in cui sto al mondo".

Ama particolarmente la forma breve del racconto. Come considera la comunicazione al tempo di whatsapp e dei social?

"Il racconto sembrerebbe più vicino a questi nostri tempi frenetici in cui non riusciamo a mantenerci concentrati su un testo per più di un paio di minuti. Si va da un link all’altro come Tarzan sulle liane. Eppure il racconto pur essendo breve esige una attenzione anche maggiore del romanzo, è una forma concentrata ma non per questo più facile. Il racconto è breve ma non rapido, e nei suoi esiti più felici riesci a durare nella mente del lettore perfino più di un romanzo".