Dopo il tragico incidente. Ha appena perso la figlia. Salva un turista in mare

Viareggio: la storia commovente del padre di Emma, morta dopo il fidanzato. C’è un uomo in difficoltà fra le onde, lui salta sul patino e corre a recuperarlo.

Dopo il tragico incidente. Ha appena perso la figlia. Salva un turista in mare

Dopo il tragico incidente. Ha appena perso la figlia. Salva un turista in mare

VIAREGGIO

Sabato scorso ha ricevuto la notizia peggiore della sua vita: la sua bambina è morta dopo due mesi e mezzo passati a lottare all’ospedale pisano di Cisanello dopo un incdiente stradale. Ieri l’altro, a soli tre giorni di distanza, con un gesto di grande coraggio, lui ha salvato la vita di un turista tedesco che stava facendo il bagno.

Sua figlia, Emma Genovali, aveva appena vent’anni. Quel maledetto 4 luglio era in sella a una bici elettrica assieme al fidanzato, Leonardo Brown, un anno più grande di lei, quando per motivi ancora da appurare i due hanno perso l’equilibrio e sono andati a sbattere contro una moto che arrivava dalla direzione opposta. Il ragazzo si è spento dopo otto giorni in terapia intensiva.

Ma lei, Emma, ha continuato a lottare. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Una speranza flebile, sottile come un filo da cucito, ha continuato a restare accesa in una città che non ha mai smesso di abbracciarla. Una speranza alimentata dalle preghiere, per chi crede, e dalla voglia assoluta di veder rifiorire quel volto innocente. Fino all’epilogo drammatico di sabato, quando anche Emma, la ragazza sorridente che amava la musica, si è spenta nel reparto dove era ricoverata.

Il papà, Giuseppe Genovali, lavora come assistente ai bagnanti in uno stabilimento balneare di Lido di Camaiore, in Versilia. I suoi amici, per dare forza a lui e a Emma, nelle scorse settimane hanno tappezzato la città di girasoli, il fiore preferito della piccola. Lui ha passato il tempo tra la sorveglianza del mare e la vicinanza alla sua bambina.

Adesso il lavoro di sorveglianza della spiaggia è ridotto ai soli fine settimana. I bagnini smontano, lavano e ripongono il materiale in attesa della prossima primavera. Montano in servizio, con la canottiera e il fischietto, soltanto il sabato e la domenica, quando è maggiore l’afflusso di turisti, specie nelle belle giornate. Tanti stabilimenti, tuttavia, forti dell’esperienza e per precauzione, allestiscono comunque i pattini di salvataggio in riva al mare.

E proprio col patìno, sfidando le onde settembrine, Giuseppe Genovali è andato a salvare un turista straniero: l’uomo, uno straniero di mezza età, si era allontanato troppo dalla riva e non riusciva più a rientrare. Ad accorgersene è stato Genovali: ha lanciato il pattìno in mare, da solo, sfidando le onde. Di solito per governare il mezzo servono due persone, ma lui è riuscito ad avere ragione delle onde da solo, nonostante il pericolo rappresentato dal mare agitato. Grazie al contemporaneo intervento di due surfisti che stavano praticando sport, il turista è stato caricato sul mezzo di soccorso e portato a riva sano e salvo.

Giuliano Pardini