La Visitazione del Pontormo, un capolavoro assoluto, è in cerca di una ‘casa’ per consentire il restauro del tetto della chiesa di San Michele a Carmignano, che la ospita da secoli. Dallo scorso giugno è inaccessibile al pubblico, a causa dell’inagibilità della pieve, in attesa dei lavori di ristrutturazione che non partono, perché i soldi non ci sono. E’ relegata al buio. Non è facile risolvere il problema della sua collocazione provvisoria. La scelta spetta alla Diocesi di Pistoia e alla Sovrintendenza. Nei giorni scorsi il vescovo Fausto Tardelli, al termine di un incontro con il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti, ha ufficializzato l’idea, condivisa anche dagli amministratori pubblici, di lasciare l’opera sul territorio di Carmignano, ipotizzando il Museo archeologico di Artimino. La Sovrintendenza ancora non si è pronunciata. Fra le ipotesi in campo c’è anche il temporaneo trasferimento alla vicina Villa Medicea di Poggio a Caiano, dove è presente un altro capolavoro del Pontormo, la lunetta di Vertumno e Pomona nel magnifico Salone Leone X.
La propositura di Carmignano da diversi anni versa in stato di degrado: con l’8 per mille è stato finanziato il 70% dei restauri della parte relativa all’ex convento e alla casa canonica (circa un milione e 400mila euro di spesa) e questi lavori partiranno la prossima primavera. Non solo. A giugno le travi del soffitto hanno iniziato a presentare infiltrazioni d’acqua e per ragioni di sicurezza la chiesa è stata chiusa. Per il restauro del tetto servono 600mila euro e il vescovo ha chiaramente detto che la Diocesi non ha questi fondi. Una cosa è certa: la Visitazione deve essere protetta, valorizzata, resa al più presto fruibile al pubblico.
M. S. Q.