ANGELA BALDI
Cosa Fare

Ero troppo fatto, esce il nuovo singolo de Il Cile: “La rinascita con la musica”

Dall'alcolismo all'analisi, adesso una nuova canzone che anticipa l'album per il cantautore aretino Lorenzo Cilembrini

cile

Arezzo, 22 settembre 2023 – La rivelazione shock sui social a inizio settembre: “Se tocco ancora alcol muoio”, un monito ai ragazzi a chiedere aiuto e poi il racconto di un cammino intrapreso per la redenzione. Oggi Il Cile, al secolo Lorenzo Cilembrini, cantautore aretino di successo, esce su tutte le piattaforme digitali con il nuovo singolo Ero troppo fatto. Un brano che parla di un passato burrascoso ma che è anche un nuovo inizio visto che anticipa l’uscita del nuovo album.

Cile, Ero troppo fatto, è il titolo del nuovo singolo, Nomen omen?

“Il titolo è una provocazione e una dissacrazione dei miei alti e bassi umani e lavorativi, il testo è stato scritto diversi anni fa, dopo che una persona a me cara se ne è andata prematuramente, purtroppo la canzone non aveva mai avuto un finale quindi era rimasta sospesa. Dopo tutte le mie vicissitudini diciamo che il finale si è scritto da solo ed il brano l’ho trovato perfetto per questo mio momento musicale, in attesa dell’uscita del disco”.

Hai raccontato sui social che un anno fa pesavi 125 kg e avevi perso completamente il controllo della tua mente e delle tue azioni, come si riprende in mano la propria vita?

“Nel mio caso restando lucidi e ritrovando i valori persi: famiglia, colleghi, ad esempio Pau dei Negrita mi ha scritto cose molto belle e gli sarò sempre grato per questo, nel mio caso anche pregando un’energia superiore che da sano percepisco maggiormente. Quando sono in questa condizione, di pulizia mentale, la scrittura, l’allenamento e la dieta mi vengono più naturali”.

La dipendenza da alcol di cui hai parlato è qualcosa che si lega al concetto di musicista o artista “dannato”?

“Dopo essermi confrontato con specialisti, ho capito che la mia condizione è insita nella mia personalità, e tale problematica sarebbe potuta esplodere anche se avessi fatto l’impiegato. La leggenda che il musicista con le sostanze rende di più è una leggenda, non a caso quelli che sono riconducibili a questa iconografia o sono morti a 27 anni o hanno smesso tutto (come fece David Bowie ad esempio). L’importante è esserne coscienti e volere dar una svolta al proprio vivere. Una persona può anche non toccare più l’alcol tutta la vita, ma se è alcolista lo resta fino alla morte”.

La musica ti ha accompagnato anche nei momenti più bui è un’ancora di salvezza?

“Non ho mai smesso di scrivere e di comporre, per me o per altri, non so se si può chiamare salvezza ma certamente è un’ossessione così solida che riesce a riempirti le giornate e tenerti fuori dai guai finché sei assorto nella scrittura”.

Che messaggio vuoi lanciare ai tuoi quasi 19mila followers, per la maggior parte giovani?

“Sono un antiproibizionista convinto, credo nel libero arbitrio, credo che tutti abbiano il diritto di fare le proprie esperienze ma l’importante è che siano coscienti di ciò che fanno. Di droga, eccetto la cannabis che io non ho mai amato troppo come effetto, nonostante una canzone mi leghi fortemente a lei, si può morire. E l’alcol, essendo reperibile e legale, può divenire la peggiore droga se si è fortemente inclini alla dipendenza da esso”.

Quando uscirà il nuovo disco e di cosa parlerà?

“Parlerà di me anche (finalmente) al di fuori delle relazioni amorose, parlerà di questo mondo sempre più veloce e complesso, parlerà della mia vita e dei suoi maremoti. Ancora non abbiamo una data definita ma credo intorno a novembre che è il mese del mio compleanno e per una volta mi faccio il regalo che vorrei”.