Esordio letterario di Malika Ayane "L’ansia da felicità non ha genere"

La cantante ospite oggi alle 19 del MenGo Fest di Arezzo per presentare la sua prima pubblicazione

Esordio letterario di Malika Ayane "L’ansia da felicità non ha genere"

di Gloria Peruzzi

È una delle voci più amate e riconosciute nel panorama musicale italiano. Musicista, cantautrice, attrice, Malika Ayane debutta come scrittrice con Ansia da felicità (Rizzoli), il libro che oggi alle 19 presenterà al MenGo Music Fest, nella sezione Cult del festival organizzato dall’associazione Music! durante l’incontro moderato da Pierfrancesco Pacoda (Sugar stage, in Corso Italia ad Arezzo).

Come nasce l’idea di scrivere un libro?

"Negli anni mi è stato proposto da molti editori, ma ho sempre avuto altro da fare. Quando è arrivata la proposta di Rizzoli non ho voluto rinunciare all’occasione di debuttare in ambito narrativo prima dei miei quarant’anni".

Melina, Nina, Miranda, Marija, Madeleine, le protagoniste sono tutte donne.

"Le loro storie mi sono cascate addosso, ma in ansia da felicità siamo tutti senza distinzioni di genere".

Diversi sono gli effetti che produce?

"In qualcuno l’ansia si manifesta con la voglia di scappare lontanissimo, altri buttano tutto all’aria per paura di non saper gestire la situazione, poi c’è chi si fingerebbe morto come degli opossum. Diciamo che il germoglio è lo stesso, ma le reazioni sono diverse".

La sua qual è solitamente? "Un’alternanza di tutte. Tendenzialmente io sono una che inizia a guardare il pelo nell’uovo e a riconoscere tutti i segni dell’apocalisse".

Quando si è sentita davvero felice?

"Lo scorso anno. Un tour massacrante sotto vari punti di vista, ma è stato bellissimo tornare sul palco a suonare dopo quello che avevamo passato con il covid. Abbiamo suonato dappertutto, mi avessero invitata anche nel piazzale di casa della mia maestra delle elementari, ci sarei andata! È stata una bomba energetica per tutti e uno dei momenti di maggiore felicità di tutta la mia vita".

È più complicato scrivere canzoni o racconti?

"Ci sono difficoltà diverse. Le canzoni pop come quelle di cui mi occupo io hanno delle strutture rigorose da rispettare. Quando scrivi i racconti queste regole vengono completamente a mancare, sei tu con la pagina bianca e i tuoi personaggi". Chi le piace leggere?

"Irvine Welsh, per lui ho un amore folle. Mi piacciono molto Hemingway e Virginia Woolf e pure Murakami. Amo gli scrittori che guardano gli umani senza essere giudicanti".

Chi le piacerebbe interpretare al cinema o in teatro?

"Liza Minnelli. Sono una sua devota. Uno dei miei sogni nel cassetto è quello di portare a teatro New York, New York".

Il prossimo progetto sarà un album, uno spettacolo o un nuovo libro?

"Ripartirò dalla musica. Prima un album e poi i concerti possibilmente a teatro dove c’è un rapporto molto intimo con il pubblico anche quando il concerto non è unplugged".