ANDREA CAPITANI
Cosa Fare

Esplode l’emergenza incendi. Argentario, l’incubo del fuoco. Abitazioni e famiglie evacuate

Innesco in tre punti diversi, prende campo l’ipotesi del dolo: distrutti dieci ettari di macchia. Lungo intervento di spegnimento effettuato anche con l’impiego di un Canadair e tre elicotteri.

ARGENTARIO (Grosseto)

Tanto spavento, ma per fortuna solo quello, per circa quattrocento persone evacuate dalle proprie case, ma solo per alcune ore. Alla fine il bilancio è di oltre dieci ettari di macchia e terrazzamenti andati a fuoco. Per fortuna nessun danno alle circa cento abitazioni della parte alta di Porto Santo Stefano, a Monte Argentrio, che ieri sono state sfiorate da un grosso incendio, con ogni probabilità di origine dolosa.

Intorno alle 11,30 erano già in molti coloro che, viste le fiamme e il denso fumo nero che aveva intriso l’aria, si erano riversati in strada, per paura che il fuoco arrivasse alle loro abitazioni. Poi l’ordinanza del sindaco e l’intervento delle forze dell’ordine per far uscire di casa soprattutto le persone anziane. L’allarme è poi rientrato intorno alle 16, quando le fiamme sono state domate grazie al grande spiegamento di mezzi e nuclei operativi arrivati da tutta la Toscana e oltre.

"Noi siamo stati avvertiti attorno alle 11,30 dai nostri vicini – spiega uno di coloro costretti a lasciare la propria abitazione per qualche ora –. Abbiamo subito notato due roghi separati, indice questo di dolo, che poi si sono propagati oltre la collina raggiungendo le vicine scuole medie e il residence. Ci hanno fatto evacuare i carabinieri, che hanno verificato che tutti coloro che abitano in quelle case stessero bene. All’inizio un po’ di apprensione, poi per fortuna tutto è andato sotto controllo". Intanto attorno a noi si è formato un capannello di persone.

"Siamo usciti per sicurezza, il fuoco era appena sopra il residence – dice un’altra residente –. Quando abbiamo visto le fiamme abbiamo chiuso tutte le finestre. Abbiamo anche liberato il parcheggio dove avevamo l’auto, per permettere alle forze dell’ordine di avere gli spazi di manovra adeguati. Per fortuna è andato tutto per il meglio e le fiamme non hanno lambito le case". Sono stati necessari tre elicotteri, di cui due della Regione Toscana a uno del comando di Arezzo dei vigili del fuoco (il Drago 60). E, successivamente, il Canadair arrivato da Civitavecchia.

Sul posto quattro squadre del comando dei Vigili del Fuoco di Grosseto (e di Orbetello), una di Siena e una di Livorno. Prezioso anche il lavoro dei volontari della Racchetta, così come quello di tutte le forze dell’ordine, oltre ai tecnici e agli amministratori del Comune, con il sindaco Arturo Cerulli in testa.

Tutti concentrati nell’impegno comune di evitare che il fuoco arrivasse alle case. Alla fine sono andati in fumo oltre 10 ettari tra maccha mediterranea e terrazzamenti più o meno coltivati, per quelli che sembrano essere con tutta probabilità tre incendi dolosi partiti da tre zone distinte. Dove, tra l’altro, si trovano anche delle aree di spaccio di droga e delle zone di bivacco frequentata da stranieri senza fissa dimora. Sono dunque in corso indagini per capire se gli incendi siano collegabili alle azioni illecite che avvengono in questa zona.

Un altro incendio ieri anche vicino Prato, a Schignano, nella Vallata. Le fiamme hanno minacciato quasi le linee dell’alta tensione. Grande lo spiegamento di forze per controllare le fiamme.