Gli anni ruggenti di Oliviero Lo chalet dei divi di Comparini

Il locale che portò la Versilia a Marina di Massa torna a brillare grazie all’"Andrea Bocelli Foundation"

Gli anni ruggenti di Oliviero Lo chalet dei divi di Comparini

di Enrico Salvadori

Un’avventura di successo che nacque quasi per caso. Un nome che ha fatto la storia dell’intrattenimento per tanti vacanzieri e che di fatto allungò il mito della Versilia ruggente fino alla costa apuana. Quell’uomo era Oliviero Comparini che in Francia era stato allievo del grande chef Alexandre Dumaine per poi tornare in Italia e aprire locali a Firenze a Roma. Ora quello che fu “Oliviero” riprende il suo feeling con la mondanità. Una ventina di anni fa venne rilevato dalla famiglia Bocelli e

sarà qui che in luglio e agosto saranno ospitati tanti eventi dell’Andrea Bocelli Foundation. Il primo è già in programma il 31 luglio subito dopo il Teatro del Silenzio di Lajatico. Negli anni scorsi agli appuntamenti a villa

Bocelli a Vittoria Apuana e nel vicinissimo Bagno Alpemare sono passati personaggi del calibro di Sophia Loren, il cantante Lionel Ritchie (quello di All night long), gli attori Matt Dillon, Carol Alt, Katherine Kelly Lang, la Brooke di Beautiful e tanti capitani d’industria. Ora quelle feste saranno anche nell’ex Oliviero, dove i grandi di tante epoche sono stati di casa.

L’insegna dell’elegante night ristorante era stata alzata in modo singolare. Per un malessere. Comparini si era sentito poco bene in un viaggio da Firenze a Portofino. Decise di fermarsi in zona Ronchi-Poveromo.

Bastarono pochi giorni per conoscere l’ambiente e capire che era un luogo magnifico. Una sontuosa villa contornata da un grande parco, luogo ideale per un locale estivo, era stata messa in vendita dal ministro Angelini. A novembre venne concluso l’affare per 80 milioni. L’ingegnere Felice Biondetti, fratello dell’asso del volante Clemente, progettò i lavori. Il 12 luglio 1957 Oliviero era pronto e toccò nientemeno a Juliette Greco inaugurare il locale. Comparini ci sapeva fare, era una sorta di press agent della sua attività. Aveva ospitato a Firenze Edward G.Robinson, Maurice Chevalier, addirittura Charlie Chaplin. A Roma aveva aperto il celebre Club 84 per poi animare le notti mondane di Punta Ala.

Ai Ronchi prepara 300 coperti a sera e ospita i grandi, anche quelli che lo diventeranno. Nel 1962 Peppino Di Capri rimane per tutta l’estate e dice di no alla Bussola. Poi Oliviero lancia quello che è un nome nuovo ma

incanterà tutti: Fred Bongusto. Le madrine della serata di battesimo sono Ornella Vanoni e Miranda Martino. Qualcuno diceva che con gli artisti che scritturava Comparini era anche duro. Semplicemente non si faceva imporre le condizioni da nessuno ed era un uomo di azione. Famosissimo l’aneddoto della lite, una tarda sera dell’agosto ‘63, fuori del suo locale: Alberto di Liegi, che era con la futura regina Paola, se la prese con un ragazzo che vendeva fiori.

Oliviero uscì dal locale e fece da paciere, comprò tutte le rose del venditore e lo fece accompagnare a casa. Ora il mito di Oliviero è destinato a perpetuarsi.