"Gli stranieri sono sfruttati". Lavoratori e residenti ai raggi x. Tanti ucraini in fuga dalla guerra

L’emergenza in Toscana non c’è, in base agli indicatori, ma sull’occupazione ci sono timori "Gli immigrati restano i più deboli", denuncia la Cgil. I casi del lavoro agricolo e domestico.

"Gli stranieri sono sfruttati". Lavoratori e residenti ai raggi x. Tanti ucraini in fuga dalla guerra

Gli stranieri residenti in Toscana (dati 2022) sono 406.742, con un boom di persone provenienti dall’Ucraina. I non italiani restano svantaggiati dal punto di vista del lavoro. Tuttavia, nonostante un aumento degli sbarchi, "i dati dicono che siamo lontani dai numeri dei 4-5 anni precedenti alla pandemia" per cui adesso non si può parlare di "emergenza". È la fotografia del ‘Dossier Statistico-Immigrazione 2023’, presentato a Firenze da Idos, Confronti, Istituto di Studi politici S.Pio V, Chiesa Valdese, Cgil Toscana.

Il dato toscano implica che poco più di un cittadino residente su dieci (11,1%) è straniero, più della media nazionale (8,6%). Prato è la provincia col più alto numero di stranieri residenti (21,1%), seguita dalla Città metropolitana di Firenze (12,7%). Sotto la media regionale ci sono Siena (10,8%), Arezzo (10,6%), Pistoia (10,4%) e Pisa (10,1%): sotto la soglia del 10% sia Lucca che Livorno (8%) e Massa Carrara (7,2%). In questo quadro è da evidenziare che la guerra in Ucraina ha portato questa comunità a passare da 11.082 a 19.539 soggiornanti (+76,3%): solo Cina (55.979), Albania (54.684) e Marocco (27.834) hanno numeri superiori.

"E si parla soprattutto di madri con bambini", viene spiegato allegando il dato. Capitolo migranti e strutture di accoglienza: si passa dai 5.090 del 2021 ai 7.125 del 2022, i tre quarti dei quali (75,5%) collocati nei Cas e la parte restante (24,5%) nei Sai. La tendenza generale evidenzia un ulteriore incremento: a giugno 2023 i migranti accolti in Toscana risultano 8263, +16% rispetto a inizio anno. Ma "tra il 2015 e il 2018 nelle strutture regionali abbiamo accolto quasi il doppio delle persone che c’erano nel 2022", chiarisce Francesco Paletti dell’Idos. Importanti i dati sul lavoro perché come dice Gessica Beneforti della segreteria Cgil "gli immigrati" restano i "lavoratori più sfruttati, più deboli". Sale comunque il tasso di occupazione (62,8% rispetto al 59,6% del 2021) mentre è diminuito il tasso di disoccupazione (12,1% rispetto al 13,8%).

Ma, pur in presenza di una disponibilità analoga a partecipare al mercato del lavoro, gli stranieri hanno un tasso di occupazione più basso degli italiani (-6,8%) e di disoccupazione più alto (+7%). In riferimento ai settori, il lavoro agricolo occupa il 4,8% dei lavoratori stranieri, ma solo il 2,3% di quelli italiani: nel lavoro domestico è impiegato il 16,9% di stranieri e appena l’1,4% di italiani. "Una serie di decreti ha smantellato il sistema di accoglienza che il nostro paese aveva costruito", il commento amaro dell’assessore regionale Stefano Ciuoffo.

Niccolò Gramigni