Trentaquattro opere del Novecento che dimostrano la vitalità artistica degli anni Cinquanta attraverso i più grandi protagonisti del quel periodo. Da oggi la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi di Arezzo mette a disposizione del pubblico le opere di Burri, Fontana e Afro, solo per citarne alcuni, nella mostra "La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo".
L’esposizione resterà aperta fino al 9 giugno ed è curata da Marco Bazzini, uno dei più noti studiosi della cultura figurativa. Alcune delle opere in mostra si possono ammirare nei saloni di Gallerie d’Italia, altre sono normalmente custodite nei caveau e oggi sono messe a disposizione del pubblico attingendo alle collezioni di Intesa nel quadro di una collaborazione che anche nel 2023 è stata attivata con le due Fondazioni e che avvia un percorso espositivo in due tappe, prima ad Arezzo e poi a Jesi, dal 7 dicembre al 5 maggio 2025.
La mostra propone l’esperienza astratta tra le due guerre con personalità come Alberto Magnelli e Corrado Cagli, ma anche la libertà di maniere, da qui il titolo che vuole essere anche un omaggio a Vasari nell’anno delle sue celebrazioni, con l’arte polimaterica di Alberto Burri o a nuove dimensioni come in Lucio Fontana, Edmondo Bacci e Gino Morandis. In esposizione anche le opere di giovani artisti come Carla Accardi, Achille Perilli e Antonio Sanfilippo (esponenti anche del gruppo Forma) ma anche il gesto rivoluzionario di Emilio Vedova.
Presente il Movimento Arte Concreta, con Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati, Gianni Monnet. E ancora le dense superfici pittoriche di Birolli e Morlotti, l’universo atomico di Enrico Baj e Guido Biasi. Tra le artiste Carol Rama, Renata Boero, Regina e Paola Levi Montalcini. Poi gli artisti proiettati nel decennio successivo: Toti Scialoja, Gastone Novelli, Mario Nigro, Enrico Castellani.
Angela Baldi