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Il grande étoile danza per la Terra Bolle: "Il pianeta ha bisogno di cura"
di Olga Mugnaini
Un’enorme sfera di oltre 3 metri di diametro, simbolo della Terra, campeggia al centro del palcoscenico. E Roberto Bolle l’accarezza, la sostiene, la sospinge e l’abbraccia, con un messaggio di forza e di delicatezza che solo la danza può diffondere.
Il grande étoile del Teatro della Scala torna stasera in piazza Santissima Annunziata per Musart Festival, col suo Gala di danza Roberto Bolle and Friends, ossi agli amici e ballerini Melissa Hamilton del Royal Ballet, Paul Marque e Valentine Colasante dell’Opéra National de Paris, António Casalinho del Bayerisches Staatsballett di Monaco. E ancora, dall’Hungarian National Ballet di Budapest Tatiana Melnik, Bakhtiyar Adamzhan dall’Astana Opera e Casia Vengoechea e Toon Lobach, col maestro Alessandro Quarta al violino.
Cosa ci racconta in “Sphere“?
"Questo brano lancia un messaggio di vicinanza, di affetto e sostegno verso la Terra, ricordando che dobbiamo prenderci cura del nostro pianeta. Il coreografo Mauro Bigonzetti ha messo in scena questa grande sfera con la quale io interagisco. Abbiamo unito, come spesso riusciamo a fare, la forza e la delicatezza della danza per richiamare l’attenzione sull’urgenza dei temi ambientali. Io credo che la danza possa e debba fare anche questo: suscitare col suo linguaggio senza parole suggestioni e riflessioni".
Eppure spesso la danza è una cenerentola dello spettacolo.
"E’ un vero peccato che negli ultimi anni sia stata così maltrattata, perché ha grande seguito e grandi potenzialità. Basti vedere il riscontro che ha nei giovani, da cui è molto amata e praticata. Dobbiamo poi ricordare che la danza ha grandi valori da insegnare. Non solo riesce ad allenare il fisico in maniera armonica. Ma è una disciplina che ti porta a capire l’importanza dell’impegno, della costanza, del rigore, l’attenzione al dettaglio. Mette insieme movimento, musica, estetica e aiuta i giovani nella loro formazione. Per questo va valorizzata".
Torniamo alla serata. Cos’altro ha previsto in scaletta?
"E’ un repertorio molto vario, classico e contemporaneo, con brani quali Don Chisciotte, Carmen, Le Fiamme di Parigi molto amati dal pubblico e altri che si vedranno per la prima volta. E’ un viaggio in vari stili di danza".
Ce la fa a concedersi quale ora da turista a Firenze?
"Sì, ho programmato alcuni giri: andrò alla Cappella Brancacci, alle Cappelle Medicee e al Bargello. Qualche tempo fa ho fatto i percorsi segreti di Palazzo Vecchio...Insomma, adoro Firenze e l’appuntamento di Musart è una vera festa, con un calore che sale dalla piazza e che ci riempe sempre di entusiasmo".