ANGELA BALDI
Cosa Fare

Il libro di Fabrizia Fabbroni Basilisco badalischi ed altri fenomeni edito da Frusca

Sabato 20 gennaio alle ore 16:00, nel Salone delle Feste del Castello di Poppi

castello poppi

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Arezzo, 16 gennaio 2024 – Sabato 20 gennaio alle ore 16:00, nel Salone delle Feste del Castello di Poppi, sarà presentato del libro di Fabrizia Fabbroni dal titolo Basilisco badalischi ed altri fenomeni edito da Frusca, 2024. L'evento riveste una particolare importanza in quanto il soggetto trattato è un mistero in sé, sia perché il “Basilisco” è un animale fantastico medievale e ancora di più perché il “Badalischio”, che ne è la versione casentinese, ha un’origine molto intrigante. Per i casentinesi il Badalischio è un animale reale, squamoso, con corpo di serpente, tozzo “come un bambino avvolto in fasce”, da cui stare lontano perché pericoloso. La sua dimora è ancora più misteriosa: vive alla Gorga Nera, un laghetto avvolto da una atmosfera che richiama mondi fantastici e incantati, a poca distanza dal Passo della Calla. Il laghetto acquitrinoso della Gorga Nera ha avuto origine da una frana ricordata anche da Giovanni Villani nelle sue cronache, che nel 1335 distrusse il vicino borgo di Castagno. Così, da allora, il Badalischio “è sortito fuori”, si dice sia stato avvistato e percorre le montagne del Casentino fino a spingersi anche a valle e il suo arrivo può essere inaspettato e pericoloso.

Il fatto strano è che fino adesso il Badalischio era relegato negli anfratti di queste montagne e anzi non se ne parlava neanche più. Ora, tutto a un tratto, dagli ambienti della cultura agropastorale e rurale, “Lui” si è come risvegliato e ed è salito agli onori del Salone del Castello di Poppi, di fronte alle varie autorità (Sindaco di Poppi, Assessore dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino). Tutto è cominciato un anno fa quando Andrea Rossi coordinatore dell'Eco Museo del Casentino e casentinese doc, ha affidato a Fabrizia Fabbroni il compito di indagare sul Badalischio e lei, in un anno di accurate ricerche ha tirato fuori le leggende più impensabili che riguardano il misterioso animale; è riuscita a stanarlo dal suo letargo e a ricostruirne una identità ben precisa che ha riportato puntualmente nel suo libro, scritto come al solito con stile empatico ed efficace. Un libro che a dire il vero ha conosciuto, poi, ulteriori sviluppi perché ci sono contributi di Giovanni Nocentini (saggio introduttivo). di Francesco Maria Rossi, di Antonio Beninati e l’Introduzione e i disegni (creativi e divertenti) di Andrea Rossi. Non solo, ma il nostro animale, ormai ammansito, è riuscito ad attrarre anche gli alunni delle scuole Casentinesi (Scuola Primaria di Corezzo e Scuola Secondaria di Primo grado di Poppi) che hanno disegnato il nostro singolare soggetto. I loro disegni, oltre ad essere stampati nel libro, saranno esposti durante la presentazione.

Il significato di questo evento sfugge ad una attenzione usuale e distratta, ma a ben riflettere esso ha una portata grande, in quanto il Badalischio è l'anima del Casentino, un'anima che in questi ultimi anni si era un po' addormentata e persa e che ora si è risvegliata e ha deciso di venire fuori.

Il 2024 va letto come l’anno in cui, anche da altre iniziative in corso, si sta risvegliando, nell’universo sociale e tradizionale del Casentino, una cultura subalterna, un patrimonio demoetnoantropologico che ha sempre accompagnato l’uomo e segnato l’identità profonda di questa singolare vallata.