
Il sacrificio di Giacomo Matteotti. Pisa lo ricorda cento anni dopo
Segretario del partito socialista, più volte deputato e anti-fascista convinto fu ucciso nel 1924 proprio da sicari fascisti dopo aver tenuto un celebre discorso alla Camera. Pisa celebra – dal 23 febbraio all’11 aprile – il centenario dalla morte di Giacomo Matteotti con mostre, dibattiti e spettacoli teatrali. La mostra itinerante: "Giacomo Matteotti – Ritratto per immagini", volta a divulgare alle giovani generazioni la figura del parlamentare socialista, verrà inaugurata il 23 febbraio al Museo della Grafica sul Lungarno pisano (apertura al pubblico da sabato 24 febbraio) e proseguirà fino all’11 aprile con ingresso gratuito.
Alla inaugurazione interverranno Riccardo Zucchi, rettore Unipi, Maurizio Degl’Innocenti, presidente Comitato per le celebrazioni del centenario della morte di Matteotti, Stefano Caretti, vicepresidente della Fondazione di studi storici "Filippo Turati", Eugenio Giani, presidente Regione, Michele Conti, sindaco di Pisa, Alessandro Tosi, direttore scientifico Museo della Grafica.
Alle 21 al Teatro Nuovo-Binario Vivo (a pochi passi dalla stazione Centrale della città della Torre) vi sarà una "Serata Matteotti" divisa in due parti: "Dodici anni d’amore. L’intenso carteggio di Giacomo e Velia Matteotti" con l’attrice Valentina Lodovini. A seguire "Matteotti e le vittime del fascismo" di e con Aldo Cazzullo. La mattina del 23 febbraio all’Istituto professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione "G. Matteotti" di Pisa (via Garibaldi) si svolgerà una tavola rotonda sulla figura di Giacomo Matteotti che vedrà protagonisti anche gli studenti coinvolti dai loro insegnanti su specifiche progettualità. Interverranno: Antonio Mazzeo, Presidente Consiglio Regionale Toscana, Riccardo Buscemi, Massimiliano Angori, Presidente della Provincia, Pietro Finelli, direttore Domus Mazziniana, Saulle Panizza di Unipi. Modera l’incontro: Claudia Napolitano.
Il rettore di Unipi Zucchi così commenta: "Matteotti è stato un raro esempio di capacità organizzative, competenza, coraggio e rettitudine. La sua lezione politica, i suoi valori, il suo stile antiretorico e sobrio hanno ancora molto da insegnarci. Per questo la ricorrenza del centenario della sua morte rappresenta per tutti noi una grande occasione di crescita collettiva. Il direttore Cidic Saulle Panizza: "L’Italia, per ricordarlo, ha istituito un apposito Comitato con il compito di programmare, promuovere e curare lo svolgimento delle manifestazioni per le celebrazioni di questo centenario. La vita, l’opera e la testimonianza di Matteotti sono un patrimonio prezioso ancora oggi per tramandare un esempio assoluto di valore civico e fede democratica".
L’assessore Riccardo Buscemi: "Come città siamo coinvolti da vicino nella storia della tragica uccisione di Giacomo Matteotti perché il nostro concittadino, il tenore Titta Ruffo, avendone sposato la sorella, fu segnato in questo dramma dal punto di vista affettivo, oltre che politico, al punto che Titta Ruffo decise per protesta contro il regime di smettere di cantare in Italia".
Carlo Venturini