di Lisa Ciardi
Raddoppiano gli stranieri, ripartono i flussi dall’Oriente, tornano a riempirsi le città d’arte e cresce l’ospitalità alberghiera, soprattutto di lusso, senza però frenare il boom delle locazioni. È la fotografia del turismo post Covid in Toscana, scattata da Irpet e presentata ieri, in Regione, dall’assessore al turismo Leonardo Marras, dal curatore della ricerca Enrico Conti e da Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano e responsabile regionale per il turismo di Anci. Partendo dal peso economico, il consumo turistico nel 2022 è sostanzialmente tornato ai livelli pre pandemia, attestandosi sui 10 miliardi (-4,8% rispetto al 2019) e pesa sul Pil per il 12% circa: complessivamente, il 15% del lavoro in Toscana è attivato in questo ambito, anche se il Covid ha penalizzato chi aveva contratti precari.
Relativamente alle presenze, la fine della pandemia ha portato alla ripartenza di quelle straniere, che tra il 2021 e il 2022 sono quasi raddoppiate, da 12,5 a 24 milioni. Non solo viaggiatori europei (+59,3%) ma soprattutto extraeuropei (+303,9%). Rispetto al 2019, sono stati pienamente recuperati i flussi dagli Stati Uniti, mentre quelli dall’Asia segnano ancora un -64,1%, in netto aumento però rispetto al 2021 (+275,7%). Ottimo il contributo dei Paesi di lingua tedesca che, dopo la crescita del 2021, hanno visto nel 2022 un altro +30%. I flussi nazionali arrivano soprattutto dalle regioni del centro-sud, con un -10% rispetto al 2019. Ma quali sistemazioni scelgono i viaggiatori? Va molto bene il lusso, con gli hotel a 5 stelle delle città d’arte che nel 2022 hanno quasi raggiunto i livelli pre pandemia (-4,2%). In ritardo invece i 3 stelle, ricercati da un turismo con minor capacità di spesa, che è stato penalizzato con forza dall’inflazione e dai rincari dei voli.
Aumentano intanto le presenze in appartamenti e case affittate su piattaforme online: +38,4% nel 2022 sul 2021 (+51% rispetto al 2019). "Sulle locazioni turistiche – ha detto l’assessore Marras - abbiamo formalizzato insieme agli altri assessori regionali un documento di proposte e, anche nella revisione del Testo Unico regionale del turismo, inseriremo norme per inquadrare nel modo più corretto questa offerta. La Toscana intende stare dentro al dibattito nazionale appena partito, sulla base della proposta di legge della ministra Santanchè che abbiamo giudicato largamente insufficiente". Intanto, nel 2022, i posti letto offerti dalle locazioni turistiche brevi hanno rappresentato un quarto del totale. Ma sono cresciuti, nel periodo 2008-2022, anche quelli di alberghi a 5 stelle (+79%), 4 stelle (+13%), agriturismi (+66%) e residence (+17%). Calo per gli alberghi low cost (-36,4% uno e due stelle) e i 3 stelle (-16,9%) che più risentono della concorrenza extra-alberghiera (+23,3%). Relativamente alle destinazioni, è pieno il recupero dei livelli pre-Covid per montagna e mare (+5,5% e +1,9% rispetto al 2019), mentre soffrono ancora un po’ le città d’arte (-23,7%) comunque in netta ripresa.
Lo studio dell’Irpet ha infine esaminato i dati del primo trimestre 2023, confermando il trend in aumento delle presenze, benché a ritmo inferiore. Se rispetto al 2021 sono stati recuperati circa 1,7 milioni di pernottamenti (+138,7%), il paragone col 2022 si ferma al +36,6%. Per pareggiare il divario dal primo trimestre 2019 (-19,6%) restano da riconquistare circa 1 milione di pernottamenti. Protagonisti, in questo inizio del 2023, sono stati ancora una volta gli stranieri (+93% rispetto al 2022), in particolare extra-europei (+145,6%). Resta comunque ampia la distanza dai flussi 2019 (-34%), ormai quasi colmata, invece, per quanto riguarda i turisti europei (-5,5%). E la differenza si nota, nonostante la forte ripresa (+256% rispetto al primo trimestre 2022), soprattutto per chi arriva dall’Asia, con un -54,6% rispetto al 2019. Buono anche il ritorno del mercato est europeo (+61,3% sul primo trimestre 2022) che resta però lontano dai livelli pre-pandemia (-35%). In questo caso, a limitare la ripartenza, sono ovviamente gli effetti della guerra.