Imprenditore disperso. Tempesta al largo di Dubai

Samuele Landi, ex ad aretino di Eutelia condannato per bancarotta fraudolenta. Chiatta travolta: due morti accertati e un cadavere da identificare con il Dna. .

di Federico D’Ascoli

AREZZO

Gli ex dipendenti di Eutelia, duemila in tutta Italia finiti in mezzo a una strada dopo il crac, lo chiamano sempre Capitano, nonostante tutto. Imprenditore visionario e sportivo appassionato, l’aretino Samuele Landi, 58 anni, risulta disperso nel mare di Dubai, città dove si era stabilito già prima della richiesta di arresto nel 2010.

Condannato in via definitiva a otto anni per bancarotta fraudolenta, l’ex amministratore delegato è rimasto coinvolto in un nubifragio con onda anomala.

La chiatta in mare aperto dove si trovava si è spezzata: due persone si sono salvate, due i dispersi e poi ritrovati ma con corpi irriconoscibili. Solo il test del Dna, a confronto con uno dei figli, metterà la parola fine al tragico incidente al largo delle coste degli Emirati Arabi Uniti. Il risultato è atteso a ore.

Samuele Landi è stato il motore che, nel 2009 ha portato Eutelia (nata come Plug-It in un garage della città) a rappresentare, con quasi un miliardo di fatturato, il quarto gestore nazionale dopo Tim, Vodafone e Wind. Condannato insieme ad altri dirigenti per il crac l’azienda, all’epoca quotata in Borsa, con un buco da 300 milioni. I soldi sottratti alle casse societarie sarebbero finiti in Svizzera grazie a società amiche e cessioni fittizie di imprese.

Nella latitanza dorata a Dubai Landi è divenuto console della Liberia. Prima si era dedicato agli smartphone anti-intercettazione, da un paio d’anni al progetto Aisland: case galleggianti in acque internazionali. Isole artificiali ancora in costruzione con quattromila residenti a diversi chilometri dalla costa.

"Vogliamo creare un nuovo modo di vivere per le future generazioni – aveva dichiarato Samuele Landi in un’intervista ripresa dal sito web Informarezzo – lontano da tasse e balzelli destinati a ingrassare l’apparato statale".

Oltre all’imprenditore, c’è lo sportivo. Landi è stato paracadutista ma anche campione italiano di enduro negli anni Ottanta e protagonista in cinque edizioni della Parigi-Dakar, disputate insieme all’amico Fabrizio Meoni.

La sua Eutelia Basket accarezzò il sogno della serie A2. Lo scorso anno aveva chiesto la revisione (negata) del processo fallimentare per carenza di notifiche e non perdeva occasione per accusare, via social, pubblici ministeri e commissari: "Sono loro i principali responsabili della rovina di Eutelia", scriveva il Capitano.