ANGELA BALDI
Cosa Fare

La forza delle donne: il libro di Laura Capaccioli l’8 marzo in Cgil

Verrà presentato il suo libro “Gli occhi addosso”

capaccioli

Arezzo, 4 marzo 2024 – Una festa delle donne particolare, quella organizzata da Cgil, Spi e Coordinamento donne delle due organizzazioni.

Venerdì 8 marzo, nel salone di via Monte Cervino con inizio alle 15.30, verrà presentato il libro “Gli occhi addosso” di Laura Capaccioli. Con l’autrice interverranno il segretario Cgil, Alessandro Tracchi; quello dello Spi, Giancarlo Gambineri e la responsabile del Coordinamento donne, Alessandra Nocciolini. Condurrà Francesca Scartoni.

Il tema che lega 8 marzo e libro è “la forza delle donne”. Quindi anche quella che ha espresso e continua a esprimere Laura Capaccioli che nel suo libro ha raccontato la sua seconda vita, quella determinata da un gravissimo incidente stradale. Racconta una vita sulla quale il 30 agosto 2006 nessuno avrebbe scommesso. La sua. Inchiodata dentro l’auto sotto un camion, data per morta, viene salvata e le viene offerta una seconda vita. Drammaticamente peggiore della prima ma l’unica disponibile in mezzo a quelle lamiere.

Il suo viaggio inizia ad un passo dalla morte e finisce 16 anni dopo nel miglior modo possibile. Ci racconta il punto di partenza e di arrivo. Nel mezzo una serie di azioni di cui si può anche perdere il conto: quanti ospedali, quanti ricoveri, quante operazioni, quante migliaia di ore di riabilitazione. E poi quante speranze e quante disillusioni. Quante svolte e quante sorprese: più le brutte che le belle ma sempre sorprese. Laura sa cosa ha perduto: non nasconde nulla in qualche remoto cassetto. Scrive: «Lo so che sono stata peggio, ma sono stata anche meglio. Lo so che c’è chi sta peggio di me, ma c’è anche chi sta meglio di me. Sono stanca di stare male, sono stanca di una vita in cui comunque le giornate sono scandite da visite dottori controlli ospedali fisioterapie. Non voglio arrendermi e continuo a trovare la forza. Non sono né felice né contenta: semplicemente alternative migliori non esistono».