ALESSANDRO ORFEI
Cosa Fare

La stalla dell’orrore. Chiuso l’allevamento lager. Sotto inchiesta i titolari

Operazione dei carabinieri forestali con il coordinamento della procura di Spoleto. Decine di animali da latte abbandonati a loro stessi: situazione igienica esplosiva.

La stalla dell’orrore. Chiuso l’allevamento lager. Sotto inchiesta i titolari

La stalla dell’orrore. Chiuso l’allevamento lager. Sotto inchiesta i titolari

MONTEFALCO (Perugia)

Un orrore. Una scena che stringe il cuore e fa vergognare, quella che si sono trovati davanti agli occhi gli uomini in uniforme. Una ferita alla dignità di tutti, nel centro un Cuore Verde improvvisamente diventato nero: animali allevati senza alcun rigardo per l’igiene, costretti ad affondare le zampe nello sporco delle loro stesse feci, ridotti a scheletri, trattati peggio di spazzatura. Una situazione intollerabile. E i provvedimenti dell’autorità sono arrivati. Sono decine (88, per la precisione) i bovini da latte malnutriti e malati sequestrati dai Carabinieri forestali in un allevamento di Montefalco i cui titolari dovranno ora rispondere delle ipotesi di reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di grave sofferenza. A questo si aggiungono le altre ipotesi di reato, non meno gravi, di maltrattamento e illecito smaltimento delle carcasse dei bovini morti.

A occuparsi di questa vicenda – che è giunta a conclusione nelle ultime ore – sono stati, nel corso del 2023, i carabinieri forestali di Campello sul Clitunno e i medici veterinari della Usl Umbria 2, i quali sono stati impegnati in numerosi controlli in quell’allevamento di bovini da latte nel comune umbro a poca distanza da Foligno.

E le cose erano apparse da subito problematiche: già dai primi controlli effettuati era emersa la scarsa condizione igienica in cui versavano gli animali e il loro forte stato di malnutrizione. Le vacche, scheletriche e sporche, affondavano le zampe in circa 80 centimetri di lettiera formata prevalentemente dalle loro feci, alimentate con sola paglia (ed era assente l’acqua di abbeverata). Una situazione ’esplosiva’, dal punto di vista igienico. È stato infatti accertato che l’indice di mortalità in quella stalla (che per legge non deve essere superiore al 4 per cento) aveva raggiunto la percentuale del 10. Un lager.

Alcune vacche sono state trovate a terra, incapaci di alzarsi, con tanto di piaghe da decubito. E per almeno due di queste è stato disposto l’abbattimento. Sono state inoltre riscontrate numerose difformità in materia di tenuta e compilazione dei registri di stalla. Anche la sala latte e i contenitori erano in scarse condizioni igieniche: dai controlli è emerso che i parametri delle cellule somatiche, indice della salubrità della mammella e dello stato generale di salute delle bovine, e la carica batterica risultavano essere circa sei volte superiore rispetto ai parametri previsti per il conferimento del latte al consumo umano.

Il servizio veterinario competente ha quindi emanato delle prescrizioni ai titolari e ha provveduto al blocco del conferimento del latte destinato al consumo umano, alla messa in asciutto delle vacche in lattazione, blocco della fecondazione e della movimentazione.

Ma tutto questo non è bastato: nonostante le prescrizioni e gli illeciti amministrativi contestati, per un valore di trentamila euro, i successivi controlli effettuati a fine 2023 hanno accertato che le condizioni degli animali non erano cambiate e le criticità riscontrate non erano state eliminate. Pertanto il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Spoleto, su richiesta della locale procura della Repubblica, ha disposto il provvedimento di sequestro preventivo dei capi bovini rinvenuti in stalla, eseguito dai Carabinieri Forestali.