Firenze, 29 marzo 2023 - Vitalità e immaginazione. Luca Giordano è stato uno dei più prolifici e brillanti artisti del Barocco italiano, e la sua eredità fiorentina, testimoniata dalle due splendide volte dipinte per la Galleria degli Specchi e la Biblioteca Riccardiana all'interno di Palazzo Medici Riccardi, viene arricchita dalla mostra organizzata da Città Metropolitana di Firenze e MUS.E: "Luca Giordano. Maestro barocco a Firenze" è il titolo dell'esposizione curata da Riccardo Lattuada, Giuseppe Scavizzi e Valentina Zucchi con il sostegno di Business Strategies che ricostruisce il rapporto tra il pittore napoletano - vissuto in città tra il 1682 e il 1686 - e le grandi famiglie fiorentine - dai granduchi medicei alle dinastie Corsini, Del Rosso, Martelli e Riccardi - pronte ad investire sulla sua creatività.
Il corpus della mostra, strettamente correlato con le decorazioni della Galleria degli Specchi, è costituito da cinquanta opere, alcune delle quali assolutamente inedite: tra queste, dieci bozzetti di proprietà della National Gallery di Londra, il ciclo delle Virtù distribuite in varie collezioni private europee ed affreschi provenienti da grandi musei italiani come le Gallerie degli Uffizi, il Museo dell'Opera del Duomo di Siena, il Museo Stibbert e Palazzo Mansi a Lucca, integrati da documenti riferiti alla committenza riccardiana custoditi presso le biblioteche e gli archivi cittadini.
"Si tratta di una selezione di affreschi collegati alle volte della galleria e della biblioteca riccardiane in un percorso suggestivo ed emozionante che consente di approfondire i temi e le tecniche, il processo creativo e la narrazione artistica di Luca Giordano - spiega Valentina Zucchi, curatrice di Palazzo Medici Riccardi e della mostra - Un lavoro di squadra che vuole omaggiare un pittore apprezzatissimo nel suo tempo e dare nuovo risalto agli affreschi della Galleria e della Biblioteca".
Una mostra che è anche un viaggio nella grande committenza fiorentina dell'epoca: dal "Trionfo di Galatea", presente nelle collezioni del Gran Principe Ferdinando de' Medici, alla "Fuga in Egitto" e all'allegorica "Speranza", commissionata da Vittoria della Rovere, moglie del Granduca Ferdinando II; dai dipinti con scene della "Passione di Cristo" appartenenti alla quadreria dei fratelli Del Rosso, fino alla "Gloria di Sant'Andrea Corsini nella cupola", ricordata attraverso preziosi bozzetti preliminari della Cappella Corsini accompagnati da due spettacolari affreschi di soggetto eroico riferiti alla nobile famiglia fiorentina.