Mega barriera di sabbia per proteggere Viareggio

Ricreata con i bulldozer una diga di oltre due metri per evitare ulteriori disastri

Meteo estremo? Sicuramente, ma in Versilia non è una novità. Viareggio come la conosciamo oggi è stata costruita sulla sabbia alluvionale che in cinque secoli ha spinto a ovest la linea di costa. Così ci sono zone del centro storico che da decenni sono sotto il livello medio del mare, la falda freatica emerge se si scava mezzo metro e il piano risale un po’ fino alla Passeggiata e ai vagoni degli stabilimenti balneari, per poi riscendere. Da sempre le associazioni dei balneari, finita la stagione, fanno innalzare barriere di sabbia lungo il litorale per evitare allagamenti. Quest’anno una vera diga era stata fatta sulla Marina di Levante in Darsena, ma lungo la passeggiata il dosso era basso. Tra il 2 e il 3 novembre le onde, secondo le ricostruzioni, hanno superato i 4 metri di altezza e il mare è dilagato nei bagni di ponente fin dentro piazza Mazzini. Ieri mattina con interventi di somma urgenza i bulldozer hanno ricreato una vera e propria diga di oltre 2 metri per evitare ulteriori disastri. Ma il mare e la sabbia in Passeggiata non sono proprio una novità da cambiamento climatico. Negli ultimi 30 anni è già accaduto altre volte, con relativa chiusura al traffico dei viali a mare. Ci sono foto dell’allagamento della Passeggiata anche negli anni ’60. I quartieri sotto al livello del mare hanno problemi di deflusso delle fogne bianche quando piove molto in breve tempo, e libeccio o maestrale spingono le onde nel Canale Burlamacca dal porto, e nella Fossa dell’Abate al confine con Lido di Camaiore. Questo perché le condotte delle acque piovane hanno la pendenza diretta a questi canali, ma se il livello dell’acqua sale, le bocchette vengono sommerse. Del resto nel 1500 la costa arrivava alla Torre Matilde, a ovest della ferrovia; e nell’800 Villa Paolina, buen retiro della sorella di Napoleone, era sulla riva del mare. A sud fino a Torre del Lago s’incrociavano palude e Mar Ligure, a nord c’era una pineta ininterrotta dove Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse cavalcavano nudi fino a Marina di Pietrasanta. E il resto della Versilia? Solo dopo l’alluvione di Camaiore nel 1998 sono stati rialzati argini e messe in sicurezza le casse di esondazione del fiume. Ma, quando arrivano "celle" distruttive come quella che nel 1996 fece morti a Cardoso di Stazzema, e il 30 ottobre ha devastato Torre del Lago, ogni prevenzione appare vana.

Beppe Nelli