Mercato dell'assistenza a Firenze: grandi gruppi stranieri in campo, ma stop alle maxi residenze

Il governatore della Toscana Eugenio Giani annuncia una conferenza stampa insieme al Consiglio per dire no alle maxi Rsa, che non rispettano la normativa regionale. Una norma provvisoria prevede una distanza minima di 1 km tra strutture.

La Toscana si prepara a dire no alle maxi Rsa. O almeno a quelle che non abbiamo già l’iter autorizzativo in fase avanzata. A ribadirlo è stato il governatore Eugenio Giani, che ha spiegato come la questione sia al momento in mano al Consiglio e per l’esattezza alla Commissione sanità guidata da Enrico Sostegni (Pd). "Organizzeremo una conferenza stampa insieme al Consiglio appena possibile – ha detto Giani – per dire no alle maxi strutture, che riteniamo non adatte al modello toscano. In Consiglio è in corso un lavoro molto serio sul tema, con l’obbiettivo di far rispettare la normativa che già limita queste realtà. Se la legge Toscana indica un limite nel numero di posti letto, non lo si può aggirare creando due Rsa confinanti collegate da un corridoio". Proprio questo infatti è il nodo del problema: la Toscana ammette al massimo 80 posti per Rsa, ma in vari casi la norma è stata aggirata realizzando più strutture separate ma attigue. Nei mesi scorsi, per esempio, in un documento firmato da tutto il mondo toscano delle Rsa, i gestori avevano espresso preoccupazione per l’arrivo di grandi gruppi nazionali e internazionali, lanciando in particolare l’allarme sulla nascita, a Cecina (Li), nel 2021, di due Rsa vicine da 80 posti l’una, per un totale di 160.

Sempre i gestori locali aveva segnalato analoghe Rsa in costruzione o comunque già con concessione edilizia ottenuta a Pistoia (160 posti), Prato (240), Quarrata (160), San Miniato (160), Serravalle Pistoiese (120 a Cantagrillo e 60 a Masotti) e Sovigliana (160), evidenziando il timore di poter vedere attivare in Toscana, entro il 2026, 4mila posti in più rispetto ai 12.800 esistenti. Ora però potrebbe arrivare un freno al fenomeno. "La norma che stiamo elaborando – spiega il presidente della Commissione sanità, Sostegni – prevede che la nascita di una nuova Rsa debba essere sottoposta al parere vincolante della Regione. Nel frattempo, abbiamo pensato a una norma provvisoria che preveda la distanza minima di un chilometro fra Rsa. Ci stiamo confrontando su alcuni aspetti tecnici con Anci e poi l’atto tornerà in Commissione e infine in aula".

Ma per le strutture che hanno già avviato l’iter autorizzativo? "Stiamo vagliando con gli uffici – conclude Sostegni – quali progetti dovranno essere lasciati andare avanti, in base al principio del legittimo affidamento, e quali potranno essere fermati". Insomma le maxi Rsa verranno arginate, ma va visto quanti buoi riusciranno a scappare prima della chiusura della stalla.

Lisa Ciardi