
Parte l’assedio al porto dei turisti Il vai e vieni dei traghetti stracolmi all’ombra del maxi rigassificatore
di Luca Filippi
Un traghetto arriva e un altro riparte: non c’è un attimo di sosta nel porto di Piombino in questo primo sabato dell’estate. Un maestrale leggero regala un po’ di refrigerio ai turisti in attesa con le auto nei piazzali, ma almeno a giugno non ci sono più le code chilometriche del passato perché le prenotazioni on line dei biglietti e l’organizzazione degli imbarchi dell’Autorità di Porto, permettono di velocizzare le operazioni. Piombino è uno dei maggiori porti passeggeri in Italia, con oltre tre milioni e mezzo di persone che ogni anno passano da questi piazzali: le procedure sono collaudate e funzionano.
"Siamo partiti stamani alle 6 da Alessandria – spiega Marco Giampietro – e tra poco saremo all’Elba, questo è il periodo migliore per il mare: giornate lunghe e non troppo caldo, fantastico". Matilde e Giulio invece hanno scelto l’Elba perché si trova a metà strada tra l’Emilia Romagna dove lavora lei e Roma dove lavora lui: "Abbiamo solo una settimana, ma ci aspettiamo tanto mare e sole". La maggior parte dei turisti all’imbarco in questo periodo sono italiani e provengono dal nord. Milano, Vicenza, Sondrio, Verona, Brescia, Torino. L’Elba per tutti è un piccolo paradiso, un’isola dei Caraibi a due passi da casa con mare trasparente e spiagge biache da sogno come Sansone o le Ghiaie, fondali per immersioni a Pomonte e poi le escursioni a Pianosa e i tour in moto e in mountain bike sulle piste della Coppa del Mondo a Capoliveri, le gite in battello o con i gommoni a noleggio, l’apertitivo sul lungomare, i piatti di pesce.
Tutto questo naturalmente ha un costo, ulteriormente lievitato con l’inflazione a due cifre. Ieri mattina il biglietto per una persona e un’auto di sola andata Piombino-Piortoferraio costava 96 euro. Nei giorni infrasettimanali si risparmia qualcosa e qualcosa si risparmia anche prenotando in anticipo. Di certo la vacanza all’Elba è molto bella, ma poco economica a partire dalla benzina che costa di media 20 centesimi in più rispetto al continente. Il servizio per i passeggeri in attesa alla stazione marittima di Piombino è solitamente buono, i saloni sono puliti e ci sono giochi per i bambini. Però ieri mattina la scala mobile principale era guasta (le due all’interno invece funzionavano regolarmente). La Port Authority spiega che c’è un problema di reperibilità ricambi e comunque c’è un ascensore. Ma il bazar e alcuni negozi della galleria sono chiusi. Chiusa anche l’edicola. Gravi mancanze in un porto così frequentato. Mentre funzionano tre bar-punti di ristoro: uno sulla terrazza, uno al secondo piano della stazione marittima e uno nel piazzale degli imbarchi. Sul piazzale degli imbarchi c’è anche la stazione ferroviaria Piombino-Porto che viene utilizzata, ma potrebbe avere una maggiori collegamenti.
E il rigassificatore? Dagli imbarchi si vede una nave ormeggiata sulla banchina più lontana e si confonde con le altre unità del porto. I traghetti passano a diverse centinaia di metri dalla Golar Tundra, non c’è nessun rallentamento delle attività portuali. I turisti, in maggioranza non sanno neppure che a Piombino c’è un impianto del genere. Un signore del nord Italia invece è molto informato e ha seguito la vicenda: "Meno male che è stato messo in funzione, altrimenti questo inverno saremo a secco". Il problema per il porto continua ad essere la strada di accesso che per ora resta una sola. Sono aperti i cantieri per il primo lotto della seconda strada, ma serve tempo. Per questa estate, nei giorni da bollino nero, avremo ancora code.