Pierluigi Licciardello all’Auditorium Ducci di via Cesalpino parla dei “luoghi della formazione” dall’alto medioevo al milletrecento

– Secondo incontro del ciclo di conferenze organizzato dalla Società storica aretina su “Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea”

Arezzo, 31 gennaio 2025 – Secondo incontro del ciclo di conferenze organizzato dalla Società storica aretina su “Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea”. Martedì 4 febbraio, alle ore 17:30, Pierluigi Licciardello parlerà all’Auditorium Ducci di via Cesalpino dei “luoghi della formazione” dall’alto medioevo al milletrecento.

Curato da Giovanni Galli, il ciclo di conferenze, è parte di un più ampio progetto e si propone di ricostruire istituzioni, iniziative e figure del secolare processo volto a favorire l’estensione delle conoscenze culturali da una ristretta cerchia di specialisti a strati sempre più larghi della popolazione, approdando nel corso dell’Ottocento all’organizzazione della Pubblica Istruzione come servizio istituzionalizzato, prima di élite e poi di massa.

Nel corso del medioevo i luoghi dell’istruzione ad Arezzo e in territorio aretino si moltiplicano al variare del contesto storico, differenziando le loro caratteristiche relativamente a maestri, allievi, programmi, sedi, strumenti. Si passa dalla scuola annessa alla cattedrale di Pionta, attestata fin dall’epoca longobarda, ai maestri laici di diritto e di medicina, che emergono a partire dal secolo XI e caratterizzano l’istruzione dei secoli seguenti. Nel Duecento gli insegnamenti superiori in città si organizzano nell’università (“Studium generale”), la cui genesi resta ancora oscura. Tra Duecento e Trecento cresce la documentazione disponibile e comincia un’attività scolastica anche tra i frati, i Domenicani soprattutto, mentre aumenta il numero degli insegnanti laici, privati o stipendiati dal Comune. È in questo ambiente che matura una cultura nuova, pre-umanistica, incentrata sullo studio dei classici latini.

Pierluigi Licciardello è ricercatore in Letteratura latina medievale all'Università di Bologna, dove si occupa soprattutto di letteratura religiosa. Socio fondatore della Società storica aretina, ha dedicato numerosi studi alla storia di Arezzo e di Camaldoli. È autore di numerose opere, fra le quali vanno ricordati i libri sull’agiografia aretina dell'alto medioevo, sul vescovo Guido Tarlati in conflitto con papa Giovanni XXII e quello, più recente, sull'Ordine monastico di Camaldoli dalle origini al Milletrecento.

Il ciclo di conferenze della Società storica proseguirà, sempre all’Auditorium Ducci, fino alla fine del mese di marzo. Il 12 febbraio, mercoledì, Riccardo Neri, in conferenza registrata, parlerà delle modalità di formazione dei Camaldolesi nel medio evo, mentre il 25 febbraio Federica Vitali approfondirà il tema dell’istruzione impartita presso il Collegio Serristori in epoca napoleonica. Nel mese di marzo l’attenzione si sposterà sulla scuola elementare aretina: nell’Ottocento con Giovanni Galli e nel primo Novecento con Iacopo Maccioni.

Le conferenze della Società Storica Aretina sono ad ingresso libero e gratuito.