
Quei giganti di Gaber e De Andrè "Poesia e politica in una canzone"
di Olga Mugnaini
PANZANO (Firenze)
L’anarchico e il Signor G, Fabrizio De André e Giorgio Gaber. Due giganti che non solo hanno lasciato un segno indelebile nel cuore della gente, ma che hanno dimostro come con la canzone si possa far poesia e politica.
A loro Letizia Fuochi dedica lo spettacolo di stasera a Panzano in Chianti, a chiusura della rassegna “Estate al Pozzo dell’Oblìo” promossa da Arci, Tiravento e Proloco.
Per l’omaggio a due fra i più grandi cantautori “impegnati” della musica italiana, la cantautrice ed interprete fiorentina sarà sul palco assieme al maestro percussionista Ettore Bonafè.
Insieme accompagneranno il pubblico nella magia di un viaggio fatto di canzoni, ironia, impegno, poesia.
Letizia Fuochi, cosa unisce questi due grandi autori e intellettuali?
"Sono due personaggi con due diversi linguaggi ma con la medesima passione di raccontare il mondo, la libertà, la politica, le ingiustizie, l’amore".
E cosa li rende diversi?
"Entrambi avevano lo sguardo puntato sulle persone. Analizzavano la nostra società, ma non con lo stesso sguardo. Gaber era ironico e dissacratore. Affronta il singolo nella sua mediocrità, come lo stesso Signor G sa di essere, e si chiede se rimanere nell’oblio o salire sul carro del vincitore. De André è poetico e compassionevole, forse più etico ed epico, universale".
Due canzoni in repertorio stasera?
Per esempio di Faber “Se ti tagliassero a pezzetti“, un inno alla libertà e all’anarchia. Di Gaber “Oh madonnina dei dolori“, dove l’uomo parla con la Vergine e le dice si va bene tu hai i problemi ma anche io ho i miei...".
Come nasce questo spettacolo-omaggio?
"Ho lavorato con la Fondazione Gaber, con altri artisti fiorentini e c’è un mio spettacolo sul Signor G che ho portato in teatro. De André poi è il mio principale autore di rifermento, su di lui ho scritto tanti testi e alcuni sono degli evergreen che porto sempre in giro. Ma col maestro Bonafè a teatro abbiamo costruito questo spettacolo partendo da un’evidenza: anche la canzone, l’arte e l’amore sono un atto politico, nel senso che generano le relazioni. Un concetto questo che ci ha ricordato a lungo Michela Murgia. Vogliamo sottolineare l’importanza della parola come atto poetico e politico. E crediamo che ciò sia possibile riascoltando le canzoni di questi due grandi maestri".
La serata, ad ingresso gratuito, avrà inizio dalle 19 con il “grande apericena estate” e proseguirà con lo spettacolo.
Per informazioni e prenotazioni (389 9909050 - 371 1833694).