Opere "parlanti", quadri sì, ma unicamente per quel loro essere delimitate da cornici che in realtà contengono forme espressive non tradizionali, risultato di una mescolanza tra elementi di teatro, pittura e video arte. Al centro le vite di sei eccellenti pittori – Rosso Fiorentino, Buonamico Buffalmacco, Paolo Uccello, Giorgio Vasari, Jacopo Pontormo e Giovan Antonio Bazzi detto il Sodoma – trasposte dal testo d’arte per eccellenza, "Le vite" di Giorgio Vasari, scorporate, rilette e fatte "quadro".
Questo è "Revox" di Federico Tiezzi, mostra inaugurata al Museo del Novecento e del contemporaneo di Palazzo Fabroni a Pistoia (fino al 2 giugno 2024) che riprende il filo di un discorso già avviato in questi stessi luoghi nel recente passato, battendo però una strada nuova, quella del dialogo. Accade che due stagioni artistiche distanti nel tempo s’incontrino: da una parte un gruppo di ritratti di artisti visivi conosciuti personalmente da Tiezzi e frequentati tra studi e gallerie da Boetti a Schifano, i "Ritratti di fine millennio. "Mosaici elettronici byzantiny della pittura" risalenti al 1986 e presentati in una sola occasione pubblica, dall’altra la serie che raggruppa la rilettura delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori del Vasari. Attraverso le parole di Vasari, reinterpretate da Fabrizio Sinisi, questi video-ritratti ideati da Tiezzi a metà tra arte figurativa, cinema e teatro, ripercorrono le vite di alcuni celebri pittori nella Toscana tra Medioevo e Rinascimento. Congiunzione tra due mondi che vivono a trent’anni di distanza l’uno dall’alto è il video "Mater strangosciàs alla Pietà Rondanini", dai "Tre Lai" di Testori.
L’"insegna" che raccoglie la mostra, Revox, si riferisce ai registratori di un tempo ai quali Tiezzi ha fatto smisurato ricorso nel suo lavoro, ma anche allo scorrere del tempo. Tre videoritratti (Uccello, Sodoma e Vasari) entrano a far parte in questa occasione della collezione del museo. Il progetto, realizzato dai Musei Civici con la Compagnia Lombardi-Tiezzi, è vincitore nel 2021 del Pac-Piano per l’arte contemporanea. Catalogo edito da Gli Ori e curato da Giovanni Agosti (che cura la mostra stessa) e Sandro Lombardi.