Roberto Vecchioni in concerto a Cavriglia

Domani giovedì 3 agosto sarà in piazza Berlinguer

vecchioni

Arezzo, 2 agosto 2023 – La XIX edizione del Festival Orientoccidente ritorna a Cavriglia e lo fa con un grande evento, forse il più importante dell’estate valdarnese: il concerto di Roberto Vecchioni. Giovedì 3 agosto, in piazza Berlinguer alle ore 21.15, il Comune di Cavriglia, il Comitato Festeggiamenti del Perdono e Materiali Sonori propongono il concerto dei uno dei più grandi cantautori italiani. E' “L’Infinito Tour” che propone il materiale del suo più recente disco pubblicato solo su CD e su vinile, rifiutando streaming e digitale. Una scelta difficile, per i tempi che corrono, ma allo stesso tempo decisamente intelligente: è arrivato al disco d’oro con oltre 25mila copie vendute in due mesi. In fondo Roberto Vecchioni è uno di quei nomi della musica italiana che riesce sempre a stupire e in questo album ha coinvolto Francesco Guccini nella canzone “Ti insegnerò a volare” dedicata d Alex Zanardi e include altre canzoni dedicate all’attualità e alla riflessione: per esempio “Giulio” è ispirato alla storia di Giulio Regeni; "Cappuccio rosso" ispirata ad Ayse, una guerrigliera che muore contro l’Isis; “Formidabili quegli anni” un brano autobiografico che parla del ‘68. Il concerto presenterà non sono solo canzoni, e molte proprio da questo nuovo album, ma è un’immersione di due ore e mezza nella cultura sterminata di un uomo che ha insegnato per quarant’anni latino e greco ai ragazzi del liceo, e che vuole continuare a insegnarci la Bellezza e l’amore per la vita, tra monologhi, le sue canzoni più celebri e aneddoti, tra racconti di vita e citazioni dei grandi poeti del passato. «L’Infinito è uno spettacolo che parte da un’idea precisa: l’infinito non è al di fuori di noi, non è introvabile, ma è dentro di noi, nella nostra anima e nelle nostre emozioni – spiega Vecchioni - tutta la prima parte dello spettacolo è giocata sul nuovo disco e sui personaggi che hanno battuto il destino, hanno combattuto il male, hanno amato la vita, gli altri e se stessi. Emerge un mio concetto recente, nuovo, di grande amore per tutto ciò che si fa e si vive. La seconda parte dello spettacolo, invece, è una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima, che mostrano come si è arrivati a questo concetto di infinito attraverso pensieri particolari sull’amore, sul sogno, sull’esistenza, sul dolore, sulla gioia, sulla felicità… e come poi tutte queste piccole cose si siano ricomposte in un'unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia, bella o brutta perché in realtà è sempre bella. Siamo noi che a volte la immaginiamo in un altro modo».