Sale piene, l'area festival gremita, il grande successo di Kilowatt 2024

Ultimi due giorni per Kilowatt Festival 2024, venerdì 19 e sabato 20 luglio a Sansepolcro

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Arezzo, 18 luglio 2024 – Ultimi due giorni per Kilowatt Festival 2024, venerdì 19 e sabato 20 luglio: un epilogo imperdibile per concludere in bellezza la ventiduesima edizione di una manifestazione che ha saputo coinvolgere e appassionare il pubblico e l’intera città di Sansepolcro con eventi di danza, teatro, musica, arti visive e performance digitali. Si profilano numeri da record, con sale piene e una partecipazione straordinaria.

La giornata di venerdì 19 si apre alle 16:00 con la replica della performance Motus Mori – Museum, fruibile all’Oratorio di Santa Maria delle Grazie fino alle 19:00: una installazione coreografica ideata dalla coreografa tedesca, residente in Olanda, Katja Heitmann che, con questo progetto, vuole realizzare un archivio dei gesti umani. Quattro performer incarnano i gesti raccolti in laboratori tenuti in tutta Europa, con lo scopo di conservare la parte più sfuggente della nostra umanità. Il lavoro replicherà negli stessi orari (dalle 16:00 alle 19:00, presso l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie), anche sabato 20 luglio.

Alle 17:15, l’Auditorium di Santa Chiara ospita Esercizi per scomparire di Amalia Franco, spettacolo selezionato dai Visionari: è un intimo passo a due tra interprete e marionetta, un dialogo sulla finitezza umana tra il corpo dell’interprete e la figura della marionetta che si fa superficie di scrittura.

Venerdì 19 e sabato 20, dalle 17 per altre quattro nuove repliche, si rinnova l’appuntamento con Officina Oceanografica Sentimentale della Compagnia Samovar: un viaggio immersivo negli abissi marini per guardare il mondo con gli occhi di un migrante. Una performance per 7 spettatori alla volta.

Alle 18:00 torna a Piazza Torre di Berta la danza urbana con Sleep in the Car, performance del pluripremiato coreografo Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia - Settore Danza dal 2013 al 2015. "Sleep in the car" è l’immagine della nostra strana condizione contemporanea dove l’auto, una Citröen Dyane degli anni ‘80 in questo caso, si sostituisce alle case, ma anche agli spazi pubblici. È la provocazione di una dimensione intima da riconquistare dove il sonno sia la vittoria della dimensione dello “stare” sulla frenesia dell’andare.

Alle 19:00 a Palazzo Alberti (in replica alla stessa ora anche sabato 20) va in scena su Telegram, Il Teatropostaggio da un milione di dollari di Giacomo Lilliù e Pier Lorenzo Pisano: una performance digitale che si svolge su una chat di Telegram dove attori e memer danno vita a una peculiare riscrittura di Goldoni.

Alle 19:15, ai Giardini di Piero, il concerto organizzato da Effetto K: questa volta, l’ora dell’aperitivo sarà accompagnata dal live del Duo Onirico Sonoro (DOS). Sul palco Annalisa de Feo, pianoforte, voce ed elettronica e Livia De Romanis, violoncello e voce: un live concepito come flusso sonoro in continuo mutamento, che gioca sul dualismo acustico ed elettronico, strumentale e vocale, tra musica da camera ed echi pop e jazz. Sempre nella stessa location, il dj-set di Tongue dalle 23:00 per il dopofestival.

Alle 20:15, al Teatro della Misericordia, la prima nazionale di WELCOME della compagnia Les Vegues, fondata nel 2017 dal performer francese Joachim Maudet. La magia del ventriloquio crea un’atmosfera ibrida che oscilla tra il burlesco e l’inquietante, dando vita ad uno spettacolo di danza ironico e assurdo che invita il pubblico a guardare oltre le apparenze.

A seguire, alle 21:30, il Chiostro di San Francesco diventa il palcoscenico della prima assoluta di We did it! della compagnia Ateliersi, collettivo bolognese di produzione artistica diretto dall’attrice e autrice Fiorenza Menni. Proiettati in un futuro dove le principali crisi che minacciano la vita sulla terra sono state risolte, il protagonista, interpretato da Andrea Mochi Sismondi, cerca di sgretolare il Paradigma TINA (There Is No Alternative), condividendo sia pratiche già in essere sia invenzioni rivoluzionarie.

Alle 22:50, al Chiostro di Santa Chiara la compagnia di danza Komoko, diretta da Sofia Nappi, presenta IMA, un lavoro pensato durante il periodo di lockdown. IMA è un termine giapponese che si riferisce al “momento presente”, mentre in ebraico e aramaico significa anche “madre”, in riferimento alla rinascita e al rinnovamento. Gli interpreti danzano con gioia, vestiti con panciotti e bretelle, con grandi maschere dai volti rugosi e affabili, che contrastano con la sorprendente agilità dei loro corpi. Una coreografia che focalizza l’attenzione sul “qui e ora”, l’unico tempo possibile per il corpo.

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La giornata di sabato 19 ha inizio alle ore 17:00 a Tedamis, dove il danzatore e coreografo Giorgio Rossi, fondatore di Sosta Palmizi, e il pianista jazz Livio Minafra mettono in scena Agata, performance immaginifica tra danza e jazz. Il danzatore e il pianista condividono improvvisazioni come se fossero scrigni: microracconti composti da gesti e note. Lo spettacolo sarà preceduto dall’esito del laboratorio residenziale per danzatori e musicisti, Rapsodie.

Alle ore 18:15, a Piazza Torre di Berta, un altro appuntamento con la danza urbana: questa volta la piazza di Sansepolcro sarà animata dalla compagnia Ivona, fondata e diretta da Pablo Girolami, in scena con Migration. I cinque perfomer non solo “migrano” nello spazio circostante ma rafforzano anche il legame all'interno della comunità, simboleggiando in brevi e coinvolgenti sequenze coreografiche i concetti “Follow the leader – Lead the follower” (segui il capo/guida il follower) e “Take – Give inspiration” (prendi / dai ispirazione).

Alle 19:15, ai Giardini di Piero, il progetto collettivo Arco animato da Andrea Guerrini presenta il suo ultimo Lp dal titolo “Orama”. Sempre nella stessa location, il dj-set di Jas.on per il gran finale di Kilowatt, a partire dalle 23:00.

Alle ore 20:15, al Teatro alla Misericordia, va in scena l’ultimo lavoro di Mariano Dammacco, con in scena Serena Balivo: La morte ovvero il pranzo della domenica, viaggio poetico e umoristico attraverso il più grande tabù della nostra cultura. Attraverso racconti minimali e visioni grottesche, il lavoro esplora con profondità e umorismo il pensiero della morte e le domande senza risposta che accompagnano l'umanità: uno sguardo intenso e poetico sui territori del tabù, per celebrare la bellezza della vita stessa, l'amore tra genitori e figli, e l'esperienza del distacco dalle persone amate.

La tematica del lutto viene esplorata anche in Irene, altro spettacolo selezionato dal gruppo dei Visionari di Kilowatt Festival. Irene di Alessandro Marzotto Levy parte da un quesito: come reagisce il corpo di fronte alla perdita di qualcuno a noi caro? La danza si slega dalla linearità per intraprendere un percorso caotico che diventa celebrazione, nel tentativo impossibile di relazionarsi con l’invisibile, di affrontare lo scorrere del tempo: attraverso lo spazio creato dall’assenza, il corpo sente, rivela, stabilisce un contatto con quest’ultima che attraverso la danza torna presente. Un atto d’amore, un inno danzato a chi non c’è più. L’appuntamento è fissato alle ore 21:45 presso il Chiostro di San Francesco.

Alle 22:40, al Chiostro di Santa Chiara, ultimo spettacolo della ventiduesima edizione di Kilowatt Festival con Totale: opera dell'autore e regista Pier Lorenzo Pisano, con Andrea Cosentino e Gioia Salvatori. Due voci ironiche e malinconiche decostruiscono le loro vite e la loro relazione attraverso le cianfrusaglie che le hanno circondate e gli scontrini delle cose comprate insieme, cercando disperatamente di attribuire un significato a ogni istante vissuto, nel tentativo di dare senso alla loro fine.