SANSEPOLCRO (Arezzo)
È a casa. Dopo otto anni la Deposizione del Rosso Fiorentino è tornata nella dimora storica, la chiesa di San Lorenzo, a Sansepolcro. Era il 20 gennaio 2016 quando il dipinto venne trasferito a Firenze All’Opificio delle Pietre Dure per il restauro. La complessità dell’intervento e la pandemia hanno fatto slittare i tempi. Intanto, il rifacimento della pavimentazione e un’adeguata illuminazione (con l’intervento del Comune e le donazioni dei cittadini) hanno garantito un arredo consono al luogo nel quale la vecchia Compagnia dei Battuti di Santa Croce aveva destinato il quadro del "Compianto sul Cristo deposto", commissionandolo nel 1528 a Raffaellino del Colle, pittore locale che preferì girare l’incarico al Rosso Fiorentino, per fare in modo che la città conservasse una testimonianza del grande artista. E per chi entra in chiesa, l’immagine che colpisce è proprio la visione centrale del dipinto, alle spalle dell’altare. Ieri la ricollocazione, un momento atteso e carico di significati per la comunità biturgense: insieme al sindaco Fabrizio Innocenti e al vescovo Andrea Migliavacca c’erano il soprintendente Gabriele Nannetti e la collega Emanuela Daffra dell’Opificio delle Pietre Dure, ma soprattutto c’erano i tanti biturgensi desiderosi di riabbracciare una fra le opere più preziose del patrimonio artistico cittadino. "Oggi è un giorno di festa per Sansepolcro – ha detto il sindaco – che si inserisce a sua volta in una settimana importante, perché proprio martedì a Milano sono stati rimessi insieme gli otto pezzi rimasti, del polittico degli Agostiniani di Piero della Francesca". Un altro evento che porta l’arte aretina nel mondo.
Claudio Roselli