MICHELE BRANCALE
Cosa Fare

Saúl Sosnowski e il tema "debordante" dell'identità

A Firenze lunedì 11 novembre incontro con l'autore di 'Dire Berlino, dire Buenos Aires'

La copertina del romanzo di Saúl Sosnowski

La copertina del romanzo di Saúl Sosnowski

Firenze, 9 novembre 2024 - Tra differenza ed erranza, per molti si pone il problema della propria identità, come una migrazione (esodo?) permanente. Prendi Alejandro Subass, quando aveva dieci anni a Buenos Aires. “Da poco prendeva l’autobus da solo in una città circoscritta alla distanza tra casa e scuola. Aveva già sentito e vissuto l’essere ebreo come una differenza: la doppia scolarità, l’ora di etica, di morale per lui e altri due o tre invece di una lavagna con scritte in gessi colorati; i sabati alla sinagoga vicino a scuola; ebreo di merda, qualche sassata, minacce che avrebbero rannuvolato il primo anno delle superiori”. Un tale Juan (un compagno di scuola? L'edicolante? Un vicino di casa?) una volta gli disse: “Ehi, ebreo russo, vuoi che ti stacchi il manifesto di Stalin dalla parete?”. Nel romanzo 'Dire Berlino, dire Buenos Aires', edito da Passigli, Saúl Sosnowski, autorevole docente della University of Maryland at College Park e saggista argentino, che vive a New York, prende in esame il tema "debordante" dell'identità attraverso la figura del protagonista, Alejandro Subass, ebreo, professionista di successo "con un meritato apprezzamento in ambienti esclusivi", che in una stagione di passaggio della sua vita matura rilegge sulla parete bianca della sua casa, tra gli oggetti che custodisce e sullo schermo del pc, storia e prospettive che gli appartengono e lo trascendono al tempo stesso, fino al compimento di una relazione affettiva che dà respiro e durata a una vita scandita fino ad allora da una sequenza di momenti umani troppo brevi: … Si allontanò dalla parete. La guardò come fosse la prima volta. Un volto emerse tra linee, lettere e numeri. Di fronte, di profilo, avvicinandosi fino a sentirne il fiato, accettò che il suo vivere in transito e senza una direzione precisa fosse cominciato lì…". Sosnowski lunedì 11 novembre sarà a Firenze per un incontro, con la Prof.ssa Martha Canfield e il suo traduttore Flavio Fiorani, dalle 13 alle 15 all'Università degli Studi di Firenze (Dipartimento Forlilpsi, aula 4, in via Santa Reparata 93).

Alcune note biobibliografiche dalla scheda di presentazione della Passigli: fondatore e direttore dal 1972 della prestigiosa rivista «Hispamérica», Sosnowski è autore di "saggi considerati pietre miliari della critica letteraria latinoamericana": Julio Cortázar: una búsqueda mítica, Borges y la Cábala: la búsqueda del Verbo, La orilla inminente: escritores judíos argentinos, Fascismo y nazismo en las letras argentinas (con Leonardo Senkman) e Cartografía de las letras hispanoamericanas: tejidos de la memoria. Ha curato volumi sulla repressione della cultura nelle dittature del Cono sud dell’America latina e sul ruolo di arti e lettere nel consolidamento delle istituzioni democratiche. Nel 2021 ha pubblicato il  romanzo El país que ahora llamaban suyo.