Detto anche "Villa dell'Acciaiolo", la sua posizione nella valle dell'Arno ha reso il castello un importante punto strategico per controllare il fiume, ed è uno dei pochi edifici nella zona a sud-ovest di Firenze ad aver mantenuto intatte le originarie forme medievali.
Le prime notizie che si hanno del castello sono del 1300 quando apparteneva ai Rucellai, mentre tra XV e XVIII secolo è appartenuto a numerose famiglie, tra queste gli Acciaioli di cui porta ancora il nome. Per un periodo appartenne alla famiglia dei Davizzi e il castello fu teatro di un sinistro episodio: Neri di Pietro Davizzi teneva rinchiusa la moglie nel castello e poi, per liberarsi di lei la uccise avvenelandola.
La Villa è strutturata come un vero e proprio castello a forma rettangolare, con due torri ornate da merlatura ghibellina e il nucleo originale era una ex-casa torre in pietra che svetta dalla facciata principale. La cappella vicino all'ingresso è uno dei pochi esempi di tardo barocco a Firenze e, in generale, l'aspetto odierno del castelloè quello di una residenza signorile strettamente legata ad attività agricole.