La celebrazione di San Martino è frutto di una serie di coincidenze. Al giorno del suo funerale corrisponde il periodo dell'anno dove c'è un innalzamento delle temperature che avviene verso metà novembre nel nostro emisfero. Questa parentesi di clima mite combacia anche con le tradizioni provenienti dal mondo agrario in quanto tra ottobre e novembre c'è il passaggio di stagione, che non era solo notato ma celebrato, a cui sono state unite celebrazioni pagane cristianizzate. È una sorta di capodanno contadino, un momento di passaggio: i proprietari terrieri spartivano il raccolto con i mezzadri e potevano o meno sfrattarli dal territorio, per questo si dice "far San Martino" in riferimento ai traslochi. È il periodo dove si terminano le attività agricole, in particolare quelle che riguardano il vino, infatti veniva consumato il vino vecchio per pulire le botti e iniziare a spillare il vino nuovo, per questo San Martino è anche considerato il patrono di viti, vinicoltori e sommelier.
Cosa FareL'estate di San Martino arriva in Toscana: tradizioni e leggende