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I luoghi abbandonati da non visitare in Toscana

Ville storiche, ex manicomi, discoteche dove non balla più nessuno. In Toscana ci sono tanti luoghi abbandonati che per diversi motivi, ragioni di sicurezza e altro, non possono essere visitati. Ecco alcuni esempi

Luoghi abbandonati in Toscana: ville, discoteche, mulini

Un suggestivo complesso di 25 edifici che sormonta la citt&agrave; di Pistoia. Sono le Ville Sbertoli. Tra la fine del Seicento e l&#39;inizio del Settecento furono costruite sul colle due grandi residenze di campagna da parte di importanti e nobili famiglie pistoiesi. Oggi sono&nbsp;luoghi abbandonati, ma un secolo fa rappresentavano uno dei centri di cura pi&ugrave; famosi in tutta Europa. Nel 1868 queste ville furono acquistate da Agostino Sbertoli, medico del Manicomio di Pesaro, con l&#39;intenzione di gestire&nbsp;in proprio una Casa di Cura per alienati mentali. Il complesso si rivel&ograve;&nbsp;insufficiente per la numerosa clientela. Per questo motivo il dottor Sbertoli inizi&ograve;&nbsp;a costruire dei nuovi edifici disseminati nel grande parco e destinati ad accogliere i malati. Nel 1920 Nino abbandon&ograve;&nbsp;l&rsquo;attivit&agrave; e cedette il complesso ad un gruppo di privati che resse le Ville in regime di convenzione con l&#39;amministrazione provinciale. Nel 1950 il complesso delle Ville Sbertoli fu acquistato dalla provincia, che lo trasform&ograve;&nbsp;in ospedale neuropsichiatrico. Dopo la legge che impose la chiusura di questo tipo di strutture, nel 1978, il complesso delle Ville Sbertoli fu acquistato dall&#39;Usl di Pistoia. Ora risulta ufficialmente un luogo inagibile e chiuso al pubblico nonostante le discrete condizioni delle varie strutture.

Le Ville Sbertoli a Pistoia

Le Ville Sbertoli, un tempo tra i centri di cura più famosi in tutta Europa

Un tempo ha fatto la storia della movida locale. Poi negli anni &egrave; stato abbandonato, e ora &egrave; spuntato un annuncio di vendita al costo di 1,5 milioni di euro. &Egrave; la Casina Rossa, la vecchia discoteca di Ponte San Pietro, in provincia di Lucca. Indimenticabile per chi ha vissuto&nbsp;&nbsp;i migliori anni dello storico locale, sulla sua pista hanno ballato e si sono divertiti migliaia di ragazzi nel pieno della loro giovent&ugrave; negli anni &rsquo;80 e &rsquo;90 e non pochi vi hanno trascorso le proprie giornate estive tuffandosi in piscina. Un vero e proprio centro di ritrovo che nel corso del tempo ha vissuto grandi trasformazioni fino a vivere un lento e progressivo declino che ha portato alla chiusura della pista da ballo prima e infine, nel 2018, anche delle due piscine.&nbsp;Ora la struttura, con un totale di 35.057 metri quadri e articolata in diversi fabbricati, potrebbe vivere un nuovo capitolo della sua lunga esistenza e ritrovare nuova vita

La Casina Rossa, l'ex discoteca che ha fatto la storia della movida locale

La Casina Rossa, la discoteca che ha fatto la storia della movida locale

L&#39;ex manicomio di Volterra, nato nel 1887, &egrave; stato uno dei pi&ugrave; grandi e noti ospedali psichiatrici d&#39;Italia. In stato di abbandono dal 1978, &egrave;&nbsp;in gran parte non accessibile al pubblico a causa delle sue condizioni di degrado e dunque per ragioni di sicurezza. Tuttavia, ci sono alcune associazioni che organizzano visite guidate in alcune aree del complesso e in specifici periodi dell&#39;anno. Queste visite non includono tutte le strutture, ma solo alcune parti selezionate e sicure dell&#39;ex manicomio.&nbsp;

L'ex ospedale psichiatrico di Volterra

Un luogo di diverimento che custodisce mille ricordi. Un&#39;astronave dove ballare. &Egrave; l&#39;ex Golden Boy, la storica discoteca della piana di Lucca.&nbsp;Il Golden Boy &egrave; stato un punto di riferimento dell&#39;intrattenimento notturno per molte generazioni che tra il sabato sera e, la domenica pomeriggio affollavano il&nbsp;locale. Dagli anni Novanta cambi&ograve; nome in Ek&ograve;. Quel &quot;disco volante&quot; fece ballare intere generazioni di ragazzi.

L'ex discoteca Golden Boy

L'ex discoteca Golden Boy, un'astronave dove ballare

Il Mulinaccio di Scandicci &egrave; un antico mulino del XIX secolo situato a San Vincenzo a Torri. &Egrave; un edificio abbandonato di grande fascino,ma non &egrave; ufficialmente visitabile a causa delle sue condizioni di degrado e della pericolosit&agrave; strutturale. Il mulino, che un tempo era usato per la macinazione delle granaglie grazie alla vicinanza con il torrente Vingone, &egrave; in rovina.

Il mulino, una costruzione nata come diga per sbarrare il corso del borro dei Lami, &egrave; organizzato su tre livelli e presenta delle grandi arcate tonde, parzialmente franate, all&#39;interno delle quali scorrono le acque che alimentavano le macine in pietra, alcune delle quali ancora sul posto anche se divelte.&nbsp;

Il fascino del Mulinaccio di Scandicci

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