Lorenzo Ottanelli
Cosa Fare

Torna la "Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori". Tutti gli appuntamenti in Toscana

Bright-Night coinvolge tutto il mondo della ricerca della Toscana: è promosso dagli atenei di Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Sant’Anna, Normale e Alti Studi di Lucca e da un’ampia rete di enti di ricerca

conf

La presentazione

Firenze, 11 settembre 2024 - Una notte che brilla di ricerca e di studio scientifico, che invade le piazze e incontra i cittadini di tutta la Toscana. E' "Bright Night: La notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori", che quest'anno si svolgerà in maniera diffusa in varie città della regione. L'appuntamento è per il 27 settembre a Pisa, Firenze, Siena e Lucca. Ma anche a Prato, Grosseto, Cascina e San Giovanni Valdarno (qui il programma completo).

Tanti i laboratori, gli esperimenti, i percorsi e le visite guidate pensati per tutti i cittadini, sia adulti che bambini, con un focus sulle scuole e sul tema del femminile e delle donne nella ricerca. Verranno toccati tutti gli ambiti: da quelli più amati come l'astrofisica e la robotica, ai temi sociali, a quelli politici, passando all'agricoltura e ai temi umanistici. Si parte, in realtà, il 25 settembre un po’ in tutte le città, in particolare con l’iniziativa “Bright Women: Ricerca per il Ben-Essere Globale” a Palazzo Strozzi Sacrati (ore 10) a Firenze sull’emancipazione delle donne in ambito accademico.

Quest'anno a coordinare l'iniziativa è stata l'Università di Pisa, che questa mattina ha presentato l'evento in Palazzo Strozzi Sacrati con il rettore dell'ateneo, Riccardo Zucchi, accompagnato dal rettore dell'Università degli Studi di Siena, dal presidente della Regione Eugenio Giani e dall'assessora regionale alla ricerca, Alessandra Nardini, oltre ai vari prorettori e coordinatori degli atenei e dei centri di ricerca. L'iniziativa, infatti, coinvolge tutti gli atenei toscani Università di Pisa (che ha coordinato la programmazione), Firenze, Siena, Siena Stranieri, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola IMT Alti Studi Lucca; oltre aivari enti di ricerca presenti in regione, come il Cnr, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Ingv, l’European Gravitational Observatory (Ego) e l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. L’evento è promosso dalla Commissione Europea. Nello stesso giorno, infatti, iniziative analoghe avranno luogo nelle altre città europee. Quest’anno l’Unione non ha contribuito con fondi propri, che sono stati coperti dalla Regione Toscana, grazie anche alla volontà del presidente Eugenio Giani e dell’assessora Alessandra Nardini, che hanno investito sul progetto con Giovanisì. Il programma completo su www.bright-night.it

 

"La nostra è una regione che ha nel suo Dna la cultura e la scienza con investimenti che le dedichiamo. Questa notte della ricerca è un modo per sensibilizzare la popolazione con tante iniziative che portano con sé un messaggio fortissimo: la civiltà della nostra regione ha raggiunto tanti risultati in passato e ne vuole raggiungere in futuro di ulteriori", ha detto il presidente della regione Eugenio Giani.

"Questa edizione è molto importante perché coinvolge tutto il territorio toscano e pone un'attenzione particolare alle donne con Bright women. Un interesse non solo sulle donne nella ricerca, ma anche le ricadute che la ricerca può avere sulla vita delle donne nel rimuovere le disuguaglianze e discriminazioni intollerabili", ha aggiunto Alessandra Nardini, assessora regionale all'Università e alla ricerca.

"Bright Night è un'iniziativa importantissima perché ci permette di trasmettere a tutti il meglio della nostra civiltà, occidentale ed europea. Siamo in uno stato di decadenza e dobbiamo puntare alla civiltà del futuro dando alla ricerca importanza e spazio con la valorizzazione della scienza e dei valori che le stanno alla base", ha detto il rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi.

Durante la presentazione, il rettore di Pisa ha poi concluso con una stoccata ai vari governi che si sono succeduti: "Noi ci stiamo abituando a un sistema in cui l'investimento per l'università, la ricerca e lo sviluppo in rapporto al Pil è nettamente al di sotto della media europea, ma anche a molti paesi del centro Africa e dell'Asia centrale. Questa è la radice dei problemi. Ci aspettiamo una protesta popolare. Stiamo rischiando seriamente, da qui a pochi anni, la devastazione dell'università pubblica italiana. Servono risorse maggiori rispetto a quelle attualmente a disposizione. Noi abbiamo bisogno di dire che le università ci sono per dare risposte ai cittadini".

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