MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Necci e ciaffagnoni

Si abbinano a ricotta o cioccolato fondente

Leggenda vuole che a insegnare ai francesi la sottile arte delle crepes sia stata una signora di Manciano che lavorava alla corte di Caterina de’ Medici. Nel cuore della Maremma si chiama ciaffagnone, ma la ricetta è sempre la stessa: una pastella di acqua, uova e farina da cuocere in padella insieme al lardo, poi si aggiunge il pecorino grattugiato e a quel punto questa sfoglia sottile si richiude su sé stessa. C’è anche una variante dolce che è la migliaccia di Pitigliano, cosparsa di miele e un pizzico di cannella. In Toscana molto diffusa è un’altra variante fatta con la farina di castagne, i cosiddetti necci: si mangiano per lo più in autunno nelle sagre, preparati caldi, abbinati a ricotta oppure a cioccolato fondente.

Continua a leggere questo articolo