ILARIA ULIVELLI
Cosa Fare

Sicurezza sul lavoro. I soldi delle sanzioni per assumere personale

Un milione e mezzo di euro potrebbe essere utilizzato per gli stipendi degli operatori. Qui si fanno più controlli: oltre 15mila nel 2023. Sequestrati 15 cantieri, 123 sospesi. .

Bussa al governo del suo stesso colore. Il presidente della Conferenza Stato-Regioni, governatore del Friuli Venezia Giulia, scrive ai ministri Schillaci (salute) e Calderone (lavoro) a nome suo e dei colleghi, per chiedere che tutto il "sistema istituzionale della prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro" sia "unito nella realizzazione di azioni efficaci che contrastino il fenomeno degli infortuni sul lavoro".

Scrive ricordando la tragedia di quasi un mese fa nel cantiere di via Mariti a Firenze. Nella lettera si chiede sostanzialmente di arrivare a un coordinamento delle attività di controllo tra Asl e Ispettorato del lavoro: prima i servizi di Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro delle aziende sanitarie si occupavano dei controlli in esclusiva, mentre all’Ispettorato toccava la verifica della regolarità dei contratti e delle posizioni dei lavoratori. Ora che tutti lavorano ai controlli è necesario un coordinamento e lo sviluppo delle professionalità maturate in anni di esperienza dei professionisti delle Asl anche all’Ispettorato del lavoro. L’altro punto, il più dolente, è la mancanza di operatori, in particolare sofferto dalle aziende sanitarie sottoposte al vincolo della spesa per il personale.

Ma cosa succede in Toscana? Dietro il Friuli Venezia Giulia la nostra regione è, fra le italiane, quella dove viene effettuato il maggior numero di controlli. Se si guardano le regioni più grandi, la Toscana è al primo posto con 15.303 aziende controllate nel 2023, il 7,9% di quelle presenti sul territorio. Quanto ai cantieri edili, nel 2023 le verifiche sono state effettuate su 4.924 (3.652 ispezionati con sopralluogo, 1.272 a livello di documenti). Percentuali altissime: si tratta del 13,5% dei 36.570 cantieri notificati. L’Asl Toscana centro ha controllato 2.217 cantieri, il 14% dei 15.827 notificati.

Dei 3.652 cantieri verificati con sopralluogo, 506 erano pubblici: complessivamente sono state riscontrate 4.371 violazioni, in 123 casi è stata sospesa l’attività, in 15 casi sequestrato il cantiere.

Ma gli organici dei controllori si sono notevolmente assottigliati dal 2020: c’erano 388 operatori delle Asl in servizio in Toscana, oggi sono 351. Se si vuole intensificare l’attività è necessario quantomeno tornare ai livelli pre Covid. Ma come? L’assessore regionale al diritto alla Salute Simone Bezzini spiega che il dipartimento regionale sta lavorando fianco a fianco con quelli della Prevenzione delle tre Asl a un progetto che intende utilizzare il fondo sanzioni per assunzioni a termine e e contratti libero professionali: si tratta di un milione e mezzo di euro che consentirebbe di dare nuovo impulso alle strutture. Con la consapevolezza che controlli e repressione senza promozione della prevenzione e una nuova cultura della sicurezza del lavoro non saranno mai sufficienti ad abbassare drasticamente il numero degli incidenti.

In pratica non possono essere Asl e Ispettorato del lavoro, con i loro controlli, a sostituirsi alla responsabilità delle imprese.

Ora a Firenze c’è in ponte l’accordo dell’Asl con la procura della Repubblica che prenderebbe con sé alcuni specialisti dei Pisll per portare in casa il know how della sicurezza del lavoro.

Sono tanti i progetti in corso d’opera e le linee di indirizzo emanate con delibera dalla Regione che Bezzini illustra. Dall’obbligo di messa in sicurezza delle coperture degli edifici, prevedendo l’installazione sui tetti dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori, valido dal 30 maggio 2022, alle nuove linee guida varate nel mese successivo dello stesso anno per la vigilanza nei cantieri edili per le ispezioni "a vista".

"Sono tante le azioni portate avanti dalla Toscana per la sicurezza e contro lo sfruttamento dei lavorato ri e il caporalato in agricoltura, fino alla tutela dei riders", spiega Bezzini.

Ci sono i piani mirati di prevenzione per il comparto logistica e trasporti nel porto di Livorno, quello straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo. Poi il piano straordinario Lavoro sicuro che a Prato in dieci anni ha ottenuto risultati importanti.

"Ci sono tantissimi tavoli aperti, interlocuzioni costanti con le organizzazioni sindacali, i rappresentanti della sicurezza, le Asl, l’Ispettorato del lavoro – conclude Bezzini – E proseguiremo su questa strada perché non si ripetano tragedie come quella del 16 febbraio scorso".