EMANUELE BALDI
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Spray sul Corridoio Vasariano Un danno da diecimila euro "Ora vigilanza armata h 24"

Iniziati i lavori di ripulitura delle colonne vandalizzate da due ultras tedeschi ora indagati. Serviranno giorni: il caldo ha fissato il colore nello stucco. Piantedosi promette più controlli.

Spray sul Corridoio Vasariano Un danno da diecimila euro "Ora vigilanza armata h 24"

di Emanuele Baldi

Il fiato caldo di Nerone ha ’cotto’ lo spray nero pece vergato da due vandali sulle colonne del Corridoio vasariano di Firenze, finendo per farlo penetrare a fondo nello stucco. Dovrà essere quindi diluito, spazzato via da un gel speciale e infine coperto dalla calce.

Ecco perché per completare la ripulitura dei pilastri a due passi dal Ponte Vecchio, iniziati ieri mattina, ci vorrà più tempo del previsto. Torneranno al loro splendore non prima di lunedì quando i lavori, che costeranno circa diecimila euro, saranno ultimati.

Ecco il prezzo da pagare per l’idiozia dei due giovanissimi turisti tedeschi – finiti nel registro degli indagati per i vandalismi della scorsa notte, per i quali la procura ha aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato – ritenuti responsabili dell’imbrattamento di sette colonne del Corridoio pitturate una per una fino a comporre la scritta “DKS 1860”, ricollegabile ai movimenti ultras del Monaco 1860, nobile decaduta del calcio teutonico. Per il reato in questione l’autorità giudiziaria procede d’ufficio e non è necessaria la querela per far partire le indagini. Il codice penale prevede una pena da 6 mesi a tre anni di reclusione, ma nessuna misura cautelare nell’imminenza del fatto. L’avvio dei lavori per riparare il danno, seguiti direttamente dagli architetti del complesso museale degli Uffizi, hanno riportato un po’ di serenità in riva d’Arno ma la rabbia per il gesto balordo resta.

Il sindaco Dario Nardella ieri ha chiamato direttamente in causa il cancelliere tedesco Olaf Scholz dicendo che "se il governo si scusasse" per i giovani turisti che a Firenze hanno imbrattato il colonnato "sarebbe un fatto molto apprezzabile".

Nessuno scontro diplomatico anche perché Nardella si è affrettato a precisare che "non bisogna fare di tutta l’erba un fascio" perché "sarebbe stupido e banale" sottolineando di conoscere "tanti tedeschi che amano la nostra città".

Il sindaco, augurandosi che i due vandali vengano "puniti adeguatamente" ha detto poi di essere intenzionato a "valutare con la giunta se il Comune di Firenze debba costituirsi parte civile, considerando il danno inflitto all’immagine della città".

E mentre il ministro per la cultura Gennaro Sangiuliano assicura che "a breve sarà concluso un bando che permetterà di dotare tutto il complesso museale di Firenze, compresa la zona del loggiato Vasariano, di vigilanti armati h24" il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt continua a perseguire la linea del pugno di ferro.

"Ci costituiremo parte civile - ha ribadito ieri Schmidt - e chiederemo ai responsabili non solo questa somma, ma in base al Codice Urbani anche il danno per la pubblicità non autorizzata di un marchio commerciale, quello della scritta, quantificabile in base al mercato in una cifra fino a ulteriori 100mila euro. Non importa in questo contesto se gli imbrattatori abbiano agito o meno in nome del marchio che cercavano di promuovere".

Contattato da "La Nazione", il club tedesco del Monaco 1860 ha preso subito le distanze da quanto accaduto, tirando una linea ben precisa tra chi è considerato un vero tifoso e chi usa in modo scorretto il logo della squadra.

"Il fatto che vengano danneggiati importanti beni culturali – le parole arrivate ieri dalla Germanica – non è un sostegno al TSV 1860 München, ma semplicemente un danno materiale".