Arezzo, 19 novembre 2024 – Stefano Fresi porta Dioggene al Teatro Verdi
Secondo appuntamento di stagione per il Teatro Verdi di Monte San Savino con Stefano Fresi e il suo ultimo progetto teatrale, “Dioggene”, a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi
Il Teatro Verdi di Monte San Savino torna protagonista dello spettacolo in Val di Chiana con l’arrivo di Stefano Fresi in “Dioggene” in programma per sabato 23 novembre con inizio alle ore 21:15. L’evento è a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi.
“Dioggene”, scritto e diretto da Giacomo Battiato, è diviso in tre quadri, tre monologhi in tre lingue diverse (volgare toscano, romanesco e italiano contemporaneo) ciascuno con atmosfera, tono e stile differente, e ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso di nome Nemesio Rea.
Nel primo quadro, “Historia de Oddi, bifolcho”, Nemesio interpreta un proprio testo, scritto in volgare duecentesco. È la storia di un contadino toscano che ha partecipato alla battaglia di Montaperti in cui Siena e Firenze si sono scontrate. Nel secondo quadro, “L’attore e il buon Dio”, Nemesio è nel suo camerino poco prima di andare in scena, raccontando della appena avvenuta rottura con la moglie, tra pianti, grida e insulti. Nel terzo quadro, “Er cane de via der fosso d’a Maijana”, Nemesio vive felice in un bidone dell’immondizia. Ha lasciato tutto, la sua professione e la sua vecchia vita. Ha deciso, come il filosofo greco Diogene, di rifiutare ogni ambizione e possesso per essere libero di parlare del vero senso della vita.
In ognuno dei tre quadri, apparentemente diversi tra loro, vengono dunque trattati gli stessi temi: la violenza degli uomini, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore. In “Dioggene” Stefano Fresi si mette a nudo sulla scena con accanto a lui un solo elemento scenografico, diverso nei tre quadri: un mostruoso spaventapasseri, un’armatura, un bidone dell’immondizia. Tre simboli (paura, morte, rifiuti) in uno spettacolo che, a dispetto della violenza, della rabbia, delle ansie e del dolore trattati, grida un appello alla meraviglia del mondo e della vita.
Ingresso: platea e I e II ordine palchi centrali intero € 16, ridotto € 14; III ordine e palchi laterali intero € 13, ridotto € 11. Riduzioni: carta Studente della Toscana, biglietto ridotto a € 8 per studenti universitari (il posto verrà assegnato, dietro presentazione della carta, in base alla disponibilità della pianta); biglietto futuro under 30 in collaborazione con Unicoop Firenze a €8. Ulteriori riduzioni: over 65, possessori Carta dello spettatore FTS, abbonati alle stagioni dei teatri della Rete Teatrale Aretina e Spettatori Erranti, soci Unicoop Firenze.
Info e prevendite presso: Monte San Savino, Ufficio Cultura – Palazzo Galletti, tel. 0575 8177272, lunedì ore 15 – 18, mercoledì ore 10 – 13, giovedì ore 15 – 18; Arezzo, Officine della Cultura – via Trasimeno 16, tel. 0575 27961, dal lun. al ven. ore 10 – 13 e 15:30 – 18. Prevendita online su Ticketone. Info teatri Officine della Cultura tel. 338 8431111. Biglietteria il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima della rappresentazione. Ulteriori informazioni: www.officinedellacultura.org – www.toscanaspettacolo.it.