di Antonio Passanese
Le colonne del Corridoio Vasariano imbrattate. La foto ricordo, con tanto di danni, sul Biancone di piazza della Signoria. Gli scarabocchi e le dediche lasciate sui muri di Ponte Vecchio. La Firenze ’violata’ e sfregiata dai turisti non lascia indifferente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ieri, inaugurando, a Firenze, la Giornata Europea della Cultura Ebraica (presenti anche il governatore Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella), è tornato a parlare delle misure da adottare contro i vandali che non mostrano alcun rispetto nei confronti delle nostre città e della nostra arte. "Sono felicissimo che tanti turisti vengano in Italia a godere della nostra bellezza artistico-culturale, però chi arriva nel nostro Paese deve capire che bisogna rispettare le regole e il senso civile, cosa peraltro fa a casa propria. Il tempo della tolleranza indiscriminata è finito – il commento del ministro – Ci sono le regole e vanno rispettate, e sopratutto va rispettata la fragilità del nostro patrimonio artistico-culturale sul quale noi ci impegniamo in modo importante anche a livello economico. In Senato è già stato approvato un provvedimento, voluto dal governo Meloni, grazie al quale faremo pagare i danni a coloro i quali li hanno procurati".
Insomma, per Gennaro Sangiuliano, "chi rompe paga. E’ un antica massima che noi siamo intenzionati ad applicare". E se si tratta di vandali stranieri, nessun problema, perché l’Italia potrà chiedere l’applicazione delle norme contenute nel Diritto Europeo. "Se una persona contrae una multa in Francia o in Germania, ci sono meccanismi normativi che consentono di ottenere le cifre dovute attraverso gli atti. Noi emetteremo delle cartelle esattoriali. Anche perché – continua il ministro – se un italiano va ad esempio a Parigi e spacca qualcosa o imbratta un monumento paga di tasca sua". Ma Gennaro Sangiuliano, sollecitato dai giornalisti, non si è soffermato solo sulle ’punizioni’ da applicare a chi deturpa il nostro patrimonio ma anche sul progetto degli Uffizi diffusi, un’idea che nasce dal direttore delle Gallerie Eike Schmidt e che è molto piaciuta al ministro della Cultura. "Firenze è una delle capitali culturali non d’Italia, ma mondiale per storia, per sedimento, per quello che rappresenta. Parlare di Firenze richiama immediatamente alla nozione di bellezza. E su questa città siamo molto impegnati con le istituzioni locali. C’è un progetto al quale stiamo lavorando alacremente con il presidente della Regione Giani, che è il raddoppio degli Uffizi che troveranno nuovi spazi nelle Ville medicee di Careggi e Montelupo Fiorentino".
Infine, rispetto alla Giornata Europea della Cultura Ebraica, quest’anno dedicata alla bellezza, Gennaro Sangiuliano ha ricordato che è pilastro fondamentale della cultura italiana, della sua identità. "L’identità è fondamentale, non possiamo diluirci in un mare indistinto. Ritorno con piacere in questo luogo – ha ricordato a proposito della sua presenza in sinagoga –. Da giornalista dedicai un lavoro televisivo, non so se definirlo documentario, alla figura di Cino Vitta, presidente della Comunità ebraica di Firenze e uno dei padri del diritto amministrativo italiano. Un’altra testimonianza di quanto la cultura ebraica ha dato alla cultura italiana".
Prima di ripartire per Roma, il presidente della comunità ebraica Riccardo Fink ha chiesto al ministro di impegnarsi per la sinagoga di Siena che versa in condizioni disastrose e che ha bisogno di un restauro immediato; Sangiuliano ha dato la sua disponibilità, promettendo: "Andrò a Siena per rendermi conto di persona della situazione".