Suicidio Assistito: la Norma Precisa di Perugia

In Umbria, la Corte Costituzionale ha reso legale il suicidio assistito soddisfacendo quattro condizioni. Laura Santi chiede di poter ottenere il farmaco e gli "strumenti" necessari al suicidio assistito dall'Azienda sanitaria locale.

In Italia l’eutanasia è vietata e non c’è una legge sul suicidio assistito. Nella passata legislatura, dopo quattro anni di “passaggio“ in Commissione Affari sociali e l’approvazione della Camera dei Deputati, il testo unificato sul suicidio assistito non aveva fatto in tempo a essere approvato dal Senato. A oggi a disciplinarlo è la sentenza 2422019 della Corte Costituzionale: quella che aveva assolto Marco Cappato accusato di istigazione al suicidio per aver accompagnato Dj Fabo in Svizzera. La Consulta, di fatto, ha sostenuto che dal diritto alla vita, garantito dall’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, non possa derivare il diritto di rinunciare a vivere, e dunque un vero e proprio diritto a morire. Nel suicidio assistito è il paziente a somministrarsi il farmaco e non è il medico a farlo. Nella sentenza 242 la Corte ha reso legale il suicidio assistito se, e solo se, vengono soddisfatte contemporaneamente quattro condizioni. Il paziente deve essere affetto da una malattia irreversibile e tale malattia deve essere portatrice di sofferenze fisiche eo psichiche gravissime, intollerabili. Il malato deve essere capace di intendere e volere e deve essere in grado di prendere, in assoluta autonomia, decisioni consapevoli. Poi c’è un’altra condizione, che è quella sulla quale si è discusso di più: ovvero, che l’esistenza stessa del malato che chiede di accedere al suicidio assistito sia assolutamente dipendente da un sostegno vitale. Quest’ultimo qualificato come alimentazione, respirazione e idratazione “indotte“. Anche se, nel caso di una paziente anche la chemioterapia è stata riconosciuta come “sostegno vitale“. Paziente che, per la prima volta in Italia, ha ottenuto il farmaco e gli “strumenti“ necessari al suicidio assistito dall’Azienda sanitaria locale di competenza. Ed è quello che chiede di poter ottenere l’umbra Laura Santi.