Uccise la madre perché: "dentro aveva il diavolo". Incapace di intendere, non sarà processata

GROSSETO Una perizia psichiatrica, acquisita al processo con un incidente probatorio, ha stabilito l’incapacità totale di intendere e volere, nonché la...

Uccise la madre perché: "dentro aveva il diavolo". Incapace di intendere, non sarà processata

Una perizia psichiatrica, acquisita al processo con un incidente probatorio, ha stabilito l’incapacità totale di intendere e volere, nonché la pericolosità sociale, di Benedetta Marzocchi (nella foto), la 50enne indagata per aver ucciso a calci e pugni la madre, Giuseppina De Francesco, 76 anni nella loro villa a Istia d’Ombrone. Così si è chiusa al tribunale di Grosseto l’udienza per l’incidente probatorio davanti al gip Cecilia Balsamo. Due le domande che il sostituto procuratore che coordina le indagini, Giampaolo Melchionna, aveva posto al neuropsichiatra Romano Fabbrizzi: se la donna fosse cosciente quando ha ucciso la madre e se sia pericolosa socialmente. Ci sono voluti due mesi per la perizia e alla fine la questione è stata così ricostruita: Benedetta quando ha ucciso la madre, non era capace, inoltre, sarebbe stata lei stessa a raccontare che quel raptus le sarebbe scaturito poiché riteneva la madre "posseduta" e che avesse "il diavolo dentro" da cui la voleva liberare. Benedetta Marzocchi rimarrà per ora nel reparto femminile psichiatrico del carcere di Sollicciano in attesa di essere assegnata a struttura dove dovrà scontare una misura di sicurezza adeguata e proseguendo le terapie. Con la perizia il processo non dovrebbe neanche aprirsi per la riconosciuta infermità mentale.