MARCO
Cosa Fare

Una divertente cena di Natale: "Ho fatto la spesa io, fidatevi"

Ermanno era felice, aveva portato quello che aveva chiesto sua moglie Marisa. La telefonata del fratello

Vichi

Ecco qua" disse Ermanno, appoggiando sul tavolo di cucina tre grosse buste del supermercato. Sua moglie Marisa stava tagliando le cipolle, e si avvicinò per guardare.

“Vediamo un po’ cos’hai combinato” disse, sorridendo.

“Lo so, lo so… Dirai che le mele sono troppo grandi, le arance troppo piccole… che mi hanno fregato perché una delle patate è andata a male…”

“Cercherò di essere indulgente.”

“Vostra signoria non sa cosa sia la clemenza” disse lui, con un inchino.

“Per l’ultimo dell’anno cercherò di fare un’eccezione.”

“I bambini?” chiese Ermanno.

“Sono davanti alla TV a giocare a non so cosa… Cerca di portarli via da lì…”

“Ci provo, ma lo sai quello che succede…” Il maschietto aveva cinque anni, la bimba sette… Andava sempre a finire che il babbo si metteva a giocare con loro.

“Lo so bene che ho tre figli e nessun marito” disse Marisa, sempre sorridendo.

“Stasera a cena non siamo tredici, vero?”

“Figurati, siamo diciannove… Ah dimenticavo, ti ha cercato tuo fratello, ha provato al cellulare ma era staccato.”

“Mi si è scaricata la batteria all’improvviso, dovrò cambiarla.”

“Richiamalo subito, ha detto che è importante” disse Marisa, continuando a tagliare le cipolle.

“Va bene…” Ermanno si tolse il cappotto, passò a salutare i bambini, poi andò in camera, si sdraiò sul letto e chiamò il fratello dal telefono fisso.

“Pronto?”

“Mi avevi cercato?”

“Come mai il tuo cellulare non funziona?” disse Amedeo.

“La batteria… Dovrò cambiarla…”

“Volevo dirti una cosa per la cena di stasera… Ti avevo detto che non sarei venuto, invece avrei cambiato idea, se non è un problema.”

“Figurati, mi fa piacere… Aggiungiamo un posto per te.”

“A dire in vero mi piacerebbe venire con la mia nuova compagna” disse Amedeo.

“Un’altra?”

“Questa è la volta buona, giuro.”

“Questa l’ho già sentita…”

“No no, ti assicuro che non è come le altre volte.” Dopo la separazione Amedeo era diventato farfallone, si innamorava di continuo e le relazioni duravano meno di uno sbadiglio. Adesso però diceva con convinzione di avere finalmente trovato la donna giusta, anche se Ermanno ci credeva poco.

“Comunque nessun problema, aggiungiamo due posti, tranquillo.”

“Ecco… Ci sarebbe anche una delle sue figlie.”

“Dimmi quanti siete e aggiungiamo tutti i posti che vuoi, è bello essere in tanti per l’ultimo dell’anno” disse Ermanno, sinceramente contento.

“Tre, tre… Siamo solo in tre… Non ti preoccupare…”

“L’altra figlia non viene?”

“Mi sembra di aver capito che sia in Spagna, da suo padre.”

“Bene, aggiungiamo tre posti, il tavolo è grande… E finalmente conoscerò questa donna meravigliosa.”

“Vedrai, ti piacerà moltissimo, è una donna speciale.”

“Per la figlia dobbiamo prevedere un menù bambini?”

“Non credo, ha ventiquattro anni” disse Amedeo, ridendo.

“Ah, figurati… E sua mamma?”

“Ha la mia età, non ne posso più di quelle troppo giovani.”

“Stai diventando saggio.”

“Lo sono sempre stato… Comunque sua figlia la conoscerò stasera anche io, spero che sia simpatica.”

“Se è una rompicoglioni ti toglierò il saluto.”

“Non puoi, siamo fratelli… Cosa ti porto?”

“Anche niente” disse Ermanno.

“Non vengo a mani vuote.”

“Non so, una buona bottiglia di prosecco?”

“Va bene, non vedo l’ora di vedere i miei nipotini… Ciao fratellino.”

“A dopo, fratellone.” Suo fratello Amedeo aveva quarantasette anni, quattro più di lui, un figlio

ventenne che studiava a Londra e passava il capodanno con i suoi amici londinesi. Ermanno si affacciò in cucina.

“Viene anche Amedeo con la sua nuova compagna…”

“Un’altra?”

“Lui dice che questa volta è tutta un’altra cosa.”

“Come sempre…”

“È quello che gli ho detto anche io… Verrà anche una delle figlie di lei, che Amedeo non ha mai visto.”

“Viva le sorprese.”.

1-continua