
Mondo Convenienza, linea dura Licenziati dopo lo sciopero "Blocco illegale del servizio"
Campi Bisenzio, 19 luglio 2023 – La Regione chiede un tavolo nazionale per la questione Mondo Convenienza. All’incontro all’Unità di crisi della Regione convocato per questo pomeriggio, come annunciato in mattinata, Mondo Convenienza e la società Rl2 che ha l’appalto del servizio di trasporto, montaggio e facchinaggio per conto del colosso dei mobili low cost, non si sono presentate.
Presenti all’incontro di oggi, quindi, solo Regione, Comune di Campi, SiCobas, Cgil Firenze, Filcams, Filt, Rsu Contacta Campi Bisenzio, Rsa RL2.
E i presenti “giudicano inaccettabile l’assenza della società Mondo Convenienza. Non si tratta solo di una mancanza di rispetto nei confronti di istituzioni e dei rappresentanti dei lavoratori, ma anche di un’ulteriore occasione persa per affrontare la situazione dei lavoratori di imprese che prestano la loro attività in appalto della stessa società” si legge nella nota congiunta.
La proposta regionale, condivisa dalle parti al tavolo, presenta richieste chiare e urgenti: “revocare i licenziamenti disciplinari, astenersi da atti ritorsivi nei confronti dei lavoratori che vogliano esercitare il diritto di sciopero, superare l’attuazione del regolamento aziendale non concordato con la parte sindacale, garantire subito la sicurezza sul lavoro, introdurre modalità di misurazione della prestazione lavorativa, interrompere la mobilitazione e il conseguente blocco delle attività civili dinanzi alla sede del Comune di Campi”.
A fronte di segnalazioni emerse al tavolo sulle condizioni di lavoro presso le suddette società “la Regione segnalerà quanto emerso agli organi ispettivi preposti e chiede un tavolo di crisi nazionale con la partecipazione dei Ministeri del Lavoro, delle Imprese e dell’Interno”. La posizione di Cgil e Filcams nazionali Cgil e Filcams nazionali seguono “con grande preoccupazione lo stato della vertenza Mondo Convenienza e delle imprese a essa collegate” fanno sapere in una nota. “Anche qui, come accade sempre più spesso negli appalti, specie della logistica, siamo in presenza di contratti pirata che peggiorano le condizioni normative ed economiche delle lavoratrici e dei lavoratori, con uno stile delle relazioni legato spesso allo sfruttamento delle appartenenze etniche, piuttosto che al riconoscimento dei diritti e del sindacato confederale” recita la nota congiunta.