Farina, carta e colla. Sono gli ingredienti poveri di una delle manifestazioni popolari più ricche d’Italia. Per incassi e giro d’affari (milioni di euro che rimbalzano da una tasca all’altra nell’arco di un mese), ma anche per la sua storia, la sua satira, la cultura, l’impegno civile. E al tempo stesso il divertimento che offre. È un Carnevale che guarda al futuro quello che Viareggio si appresta a celebrare con sei corsi mascherati (si comincia sabato 3 febbraio e si chiude sabato 24 febbraio) e che ieri è stato presentato a Milano.
Farina, carta e colla sono dunque gli ingredienti base dei carri di cartapesta viareggini che da un secolo e mezzo raccontano la storia d’Italia e non solo, prendendosi gioco dei poteri forti e facendosi beffe dei politici. Anche se quest’anno la politica è ridotta davvero ai minimi termini, quasi fosse stata bandita d’incanto dai carri. È la Nouvelle Vague dei maghi della cartapesta, attratti più dai grandi temi dell’attualità che non dalle faccende dei Palazzi romani (e non)a. E un tema d’attualità è proprio il futuro legato ad esempio all’intelligenza artificiale che compare nelle costruzioni di Bonetti e Libigre-Roger. Il futuro spaventa? La scienza fa paura? Sono i timori di Luca Bertozzi sul cui carro prende vita un dinosauro da un errore degli scienziati. Allegrucci, vincitore delle ultime due edizioni parla del futuro delle nuove generazioni che invece di andare dove li porta il cuore (citazione da Susanna Tamaro) sono sempre più soggiogati da velenose arpie. Il futuro è raccontato da Alessandro Avanzini che propone Salvador Dalì in versione Re Mida capace di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Una sorta di imbonitore-influencer ante litteram. Finché quell’oro non gli si rovescia contro come accaduto alla Ferragni.
Perché in fondo quello dei social di oggi è un mondo di cartapesta, finto e lontano dalle realtà vera. Ce ne stiamo accorgendo? Probabilmente no nell’interpretazione dei fratelli Cinquini che vedono il pubblico-caprone stordito dalla rana dai grandi occhi che offre di continuo bicchieri di verità nel loro Bla, bla bla... Spazio poi a tematiche legate alla droga, alle malattie mentali, all’ambiente con Vannucci che fa riemergere un gigantesco mammuth dallo scioglimento dei ghiacciai.
E i politici? Qua e là ci sono, basta sbirciare attentamente fra le 29 opere allegoriche che sfileranno sui viali a mare. Ora diventano camaleonti e cambiano pelle, oppure guerrafondai con Putin e Zelensky che recitano un ruolo di primo piano. La guerra del resto fa da sfondo a diverse costruzioni perché in definitiva come ci ricorda Edoardo Ceragioli in cartapesta e come soprattutto diceva Alberto Sordi, finché c’è guerra c’è speranza.
E allora come sarà il futuro? Se lo chiede Burlamacco, la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio, che quest’anno non a caso si è ispirato a Futura, la celebre canzone di Lucio Dalla. Del resto è giusto guardare avanti visto che siamo all’edizione 150+1. Che è un segno di ripartenza. Burlamacco racconterà il futuro allestendo mostre di qualità, ma anche attraverso la musica con i concerti di M2O (domenica 18 febbraio) e di Elio e Rocco Tanica (8 febbraio). Elio che, con Mirco Mariani, ha scritto la canzone ufficiale del Carnevale di Viareggio. Il titolo? "Farina, carta e colla". Perché va bene il futuro, ma in fondo si ritorna sempre là, a quelle origini umili che hanno fatto ricca questa manifestazione nazional popolare.
Infine m2o, la radio ufficiale del Carnevale di Viareggio 2024, guidata da Albertino, torna a sfilare sui Viali a Mare col proprio carro fuori concorso, oltre a portare tanta musica e animazione prima, dopo e durante i Corsi Mascherati: grande evento live domenica 18 febbraio, con la “m2o Night” insieme ad Albertino e Fargetta.