Covid, è allarme per i bambini con malattie rare: "Mancano gli infermieri"

L’associazione Respirando lancia l’allarme: “Molte famiglie hanno dovuto rinunciare all’assistenza domiciliare per i loro bambini”. L’associazione ha inviato decine di pacchi contenenti mascherine e gel disinfettante alle famiglie

Assistenza domiciliare ai bambini

Assistenza domiciliare ai bambini

Pisa, 19 novembre 2020 – A pagare un prezzo molto alto a causa dell’emergenza Covid, sono anche i bambini gravemente ammalati e le famiglie che si prendono cura di loro. “È emergenza assistenza domiciliare per i bambini disabili gravi e gravissimi”: l’allarme è lanciato dall’associazione Respirando che sostiene e dà voce alle famiglie dei bambini medicalmente complessi, che dipendono cioè da presidi medici e tecnologici per vivere la loro vita quotidiana.

Francesca Baldo, presidente dell'associazione, medico e madre di una bambina medicalmente complessa, spiega:Ci arrivano tante segnalazioni di famiglie, da ogni parte d’Italia, che hanno dovuto rinunciare all’assistenza domiciliare per i loro figli malati gravi. Si tratta di bambini in ventilazione meccanica invasiva e non invasiva, in ossigenoterapia, portatori di tracheotomia, nutriti tramite sondino naso-gastrico, Peg, Pej o per via parenterale. Molti - spiega - non sono autonomi nel movimento e alcuni sono talmente gravi da non poter lasciare mai il loro letto”. “La situazione  è diventata davvero critica - riferisce la presidente di Respirando - da quando in diverse regioni gli ospedali stanno reclutando gli infermieri dal territorio per l’emergenza Covid. Così son venuti meno per l'assistenza domiciliare con il risultato di mettere in seria difficoltà le famiglie". "Molti dei nostri bambini hanno bisogno di essere accuditi costantemente - prosegue Baldo - hanno bisogno di fisioterapia motoria e respiratoria ogni giorno, di essere mobilizzati più volte al giorno per evitare decubiti, ma anche durante la notte, e spesso di essere aspirati continuamente per poter respirare. Come fa una famiglia a farsi carico di questa situazione da sola senza aiuti?". L'associazione denuncia: "Come si fa a pensare al bonus monopattino in una emergenza di questo tipo e a non pensare ai disabili?". Oltre che per la carenza di infermieri, diverse famiglie seguite dall'associazione si sono trovate costrette a rinunciare all'assistenza domiciliare anche per proteggere i loro bambini: "La lentezza nei tracciamenti e anche le scarse forniture di Dpi adeguati - spiega Baldo - ha costretto tante famiglie a evitare contatti con oss e fisioterapisti. Molte aziende sanitarie forniscono agli operatori solo mascherine chirurgiche e camici non adeguati. Abbiamo ricevuto segnalazioni di infermieri e di fisioterapisti che, malgrado fossero entrati in contatto con persone positive, hanno continuato a lavorare e a fare assistenza domiciliare in attesa di eseguire il tampone e del suo risultato anzichè essere sospesi e sottoposti a tampone immediato insieme ai loro assistiti. Solo con un monitoraggio immediato e costante si può evitare di diffondere il virus e  tutelare in particolare le categorie più fragili”. Nei giorni scorsi, l'associazione Respirando ha inviato decine di pacchi, ciascuno con 20 ffp2, un flacone di gel disinfettante, mascherine chirurgiche e cioccolatini, alle famiglie dei bambini medicalmente complessi in tutte le regioni  d'Italia, "perchè - spiega Francesca Baldo - possano usarle per proteggere loro stessi e gli operatori che assistono i loro figli".

 

Maurizio Costanzo