Firenze, 1 gennaio 2025 – Il tradizionale tuffo di Capodanno è oramai divenuto un must, in Toscana (da Livorno a Viareggio) come nel resto d’Italia e nel mondo, dall’Australia all’America. Per molti è da anni un appuntamento irrinunciabile, per altri una prima volta con qualche dubbio ma anche tanto entusiasmo. Tra i "temerari" non solo abitanti del posto, ma anche turisti che da Riccione alla Sicilia si lanciano nel rito collettivo che ormai si ripete da tanti anni.
La mattina di Capodanno a Firenze viene effettuato l’immancabile tuffo in Arno. Un rito benaugurante per l’anno appena iniziato a cui il Governatore toscano Eugenio Giani, ormai da anni, non rinuncia, sfidando il freddo pungente e le acque gelide e tuffandosi nel fiume dalla banchina dei Canottieri sotto agli Uffizi, di fonte a Ponte Vecchio.
Un rito per augurare a tutti i fiorentini Buon Anno, ma che vuole anche richiamare l’attenzione sul fiume della nostra città che dobbiamo preservare e rendere sempre più pulito. Ma da dove nasce l’usanza di tuffarsi il 1 gennaio? Sarebbe legato a un rituale purificativo, di origini secolari, che risalirebbe addirittura agli antichi romani. Il tuffo è simbolo di rinnovamento, rigenerazione, e l’acqua è il principio creatore. Un binomio di buon uspicio per iniziare l'anno nel migliore dei modi. Un rito anche scaramantico particolarmente diffuso nel Nord Europa. Un modo per iniziare l’anno con un pizzico di follia e una nota di leggerezza. A Roma tutto ebbe inizio col primo tuffo avvenuto il 1 gennaio del 1946 su iniziativa di Rick De Sonay, che decise di festeggiare tuffandosi nel fiume il suo compleanno. Aveva una ‘tenuta’ molto originale, con solo un cilindro in testa. Allo scoccare di mezzogiorno si tuffò dal ponte Cavour nel Tevere, e come buon auspicio si fece toccare le spalle. Poi fece il gesto dell’ok con le dita che gli valse il soprannome di “Mister Ok”. Una tradizione che proseguì fino agli anni ottanta, quando morì. Gli effetti benefici dei bagni durante l’inverno sono vari, ad esempio rafforzano il sistema immunitario, leniscono i dolori alle articolazioni e favoriscono la circolazione sanguigna. Ma un tuffo in acque gelide è ovviamente sconsigliato per chi soffre di malattie cardiovascolari. E per chi, dopo il tuffo, vuole farsi una nuotata, il consiglio è di non superare un minuto in acqua per ogni grado di temperatura dell'acqua. Quindi, se l'acqua ha una temperatura di 9 gradi, sarebbe opportuno non nuotate per più di 9 minuti, se è a 4 gradi meglio non nuotare per più di 4 minuti. Nasce oggi Lorenzo de’ Medici nato il 1 gennaio del 1449 a Firenze, nella Villa Medicea di Careggi. Oggi, nel giorno del suo compleanno, Rai Storia dedica un focus al Magnifico. Il personaggio sarà analizzato da Paolo Mieli e dal professor Franco Cardini a “Passato e Presente”, nel giorno dell’anniversario della sua nascita, oggialle 8.45 e alle 14.15 su Rai Storia. Il destino di Lorenzo de’ Medici, divenuto celebre come “il Magnifico”, è preannunciato dal ritratto giovanile che, tra il 1459 e il 1462, Benozzo Gozzoli esegue nell’affresco della cavalcata dei Magi all’interno della cappella del palazzo mediceo di Via Larga, a Firenze. Il giovane rampollo della famiglia più in vista della città è al centro del dipinto in abiti cavallereschi e in sella a un destriero. Lorenzo, poi, compare una seconda volta, in una posizione più defilata, tra i personaggi del seguito: qui il pittore lo raffigura realisticamente, nei suoi dieci anni. Un’età precoce che non impedisce a suo nonno Cosimo e a suo padre Piero di fare grandi progetti per lui. Lorenzo sarà il futuro capo della famiglia, dei suoi affari, e di Firenze: banchiere, uomo politico, mecenate, poeta e scrittore, lascerà un segno indelebile nella storia come l’incarnazione più completa del principe umanista. Fu anche poeta, ecco uno dei suoi versi più celebri: “Quant'è bella giovinezza, Che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: Del doman non v'è certezza.”