
Orson Welles (foto Ansa)
Firenze, 10 ottobre 2023 – Il 10 ottobre 1985 moriva a Hollywood, Orson Welles. Attore, soggettista, sceneggiatore e romanziere, era stato anche ragazzo prodigio. Caricaturista a sei anni, conferenziere a otto e poi anche pittore, musicista e attore (a 14 anni, vinse il premio per la recitazione). Nato a Kenosha, nel Wisconsin, il 6 maggio 1915, al pubblico si è sempre imposto con la genialità delle sue invenzioni. Tra queste la più famosa fu la versione radiofonica della Guerra dei mondi che nell'ottobre del 1938, proprio quando in Europa dilagava la psicosi della guerra, scatenò il panico nella costa orientale degli Stati Uniti che pensò davvero di essere invasa dagli alieni. Con i suoi film rinnovò totalmente il cinema, come d'altronde fece per teatro, tv e scrittura di romanzi. La sua filmografia parte nel 1941 con un capolavoro rivoluzionario come Citizen Kane, in Italia battezzato ‘Quarto potere’. Un esordio alla regia straordinario e irripetibile. Tre mesi di riprese e nove di montaggio per un ribaltamento dei tempi di lavorazione che gli consentiva una frantumazione del linguaggio cinematografico convenzionale attraverso l'uso sistematico del 'flash-back'. Nel 1942, di nuovo grazie all'uso innovativo del Panfocus (tecnica di ripresa cinematografica che riesce a mantenere a fuoco più parti di un'inquadratura), gira ‘L'orgoglio degli Ambersons’, una singolare storia di famiglia ambientata nel sud degli Stati Uniti. L'anno successivo con ‘Terrore sul mar nero’ riesce a rendere ironico un film sostanzialmente di propaganda bellica. A guerra finita, si misura poi con ‘Lo straniero’, in cui veste i panni di un criminale nazista rifugiato negli States, e, subito dopo, dà alla moglie Rita Hayworth un ruolo inedito in La signora di Shangai, ovvero in quello di una dark lady senza alcuna anima e romanticismo. Nel 1948, in tre settimane, dirige un ‘Macbeth’ demoniaco e low cost (girato in 21 giorni), e nel 1952 torna a Shakespeare con un Otello cinematografico tra Italia e Nord Africa. Welles ormai deve fare i conti sempre di più con il suo gigantismo visionario che fa sì che la produzione americana come quella europea cominci a tenerlo a distanza. Per l'artista, sempre più sovrappeso, arrivano i tempi duri di vagabondaggio alla ricerca di soldi, ma continua, nonostante questo, con la regia cinematografica sia con ‘Rapporto confidenziale’, in cui si descrive come una sorta di Kane lugubre, sia in ‘L'infernale Quinlan’, storia di un sadico questurino composta con accenti neroniani, sia in una interpretazione attualissima del Processo di Kafka. Seguono una serie di film incompleti o di fiaschi commerciali, fino all' ultima regia cinematografica, Filming Othello (1978). In realtà manca all'appello The Other Side of the Wind film rimasto incompiuto nel 1985 alla morte del suo autore e considerato da molti cinefili la pellicola più importante, che però non è mai uscita nelle sale. Si tratta di un film nel film che racconta il tentativo di un vecchio regista indipendente interpretato da John Huston di resuscitare la sua carriera battagliando contro l'establishment di Hollywood per finire un'opera iconoclastica. Nel cast anche Susan Strasberg, Lilli Palmer, Dennis Hopper e Peter Bogdanovich che interpreta se stesso nelle parti di un giovane regista emergente. Non si può poi non ricordare nel 1963 la sua partecipazione nell'episodio ‘La ricotta’ di Pier Paolo Pasolini. Per raccontare Welles forse ci vorrebbe solo lo stesso Welles che una volta ha detto di sé: “È naturale che io sia andato sempre peggiorando: sono partito dalla cima e non potevo fare altro che scendere''. Nasce oggi Antonio Albanese nato il 10 ottobre a 1964 a Olginate, in provincia di Lecco. Un 'attore-maschera' che incarna vari personaggi tanto da confondersi in tutti e in nessuno, e che per molti sarà sempre Cetto La Qualunque, politico calabrese corrotto. Albanese, che oggi compie 59 anni, riserva anche una sottile malinconia che lo rende perfetto anche per i ruoli drammatici. In una celebre gag ha detto: “Il coraggio non mi manca. È la paura che mi frega”.