MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

11 gennaio, è la giornata della parola più semplice (e bella) del mondo: “Grazie”

Ecco i benefici per la salute della gratitudine e gli “strafalcioni” da evitare quando si ringrazia qualcuno all’estero

I vari modi di dire Grazie (foto Ansa)

I vari modi di dire Grazie (foto Ansa)

Firenze, 11 gennaio 2024 – Ha mille declinazioni nelle diverse lingue del mondo - thank you, merci, Dankeschon ecc. – ma è l’unica parola per cui non bisogna essere per forza poliglotti per intenderla. Del resto viene accompagnata spesso da un sorriso o dal leggero inchino del capo. È ‘Grazie’, la parola più semplice ma allo stesso tempo più bella del mondo, di cui oggi si celebra la giornata mondiale. Essere riconoscenti e grati ha anche i suoi benefici: accresce positività e volontà, è un toccasana per l'umore, incrementa l'efficienza sul lavoro e migliora anche la salute. Il ricercatore Robert Emmons dell'University of California ha compilato una lista di fattori benefici sulla mente e sul corpo causati dalla gratitudine consapevole. Praticare gratitudine abbassa i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, del 23%, riduce del 7% i sintomi di infiammazione nei pazienti con insufficienza cardiaca, combatte la depressione, diminuisce la pressione sanguigna e migliora la qualità del sonno. Tommaso d’Aquino identificava tre diversi livelli della gratitudine: la riconoscenza per il beneficio ricevuto, la lode verso colui che lo ha reso possibile e infine la disponibilità a ricambiare. Le lingue, con i diversi modi di ringraziare, ne accentuano uno dei tre. Ad esempio, l’inglese thank you, il tedesco danke e l’olandese dank je derivano dall’arcaico thanc, che significa pensiero: queste lingue sottolineano il risultato dell’azione, concentrandosi quindi sul primo livello della gratitudine. L’italiano grazie e lo spagnolo gracias derivano invece dal greco chàris, parola usata per indicare l’essere contento, lo stare bene. Esaltano chi ha compiuto il gesto, orientandosi maggiormente verso il secondo livello. Lo stesso vale per il francese merci, che etimologicamente significa pietà. Le lingue che invece richiamano maggiormente il vincolo morale a ricambiare sono il portoghese con obrigado (participio del verbo obrigar, dal latino obligare) e il russo con blagodarju vas. A causa invece della complessità del concetto di gentilezza, in Giappone esistono molti modi per ringraziare: almeno 21. Gli “strafalcioni” da evitare all’estero.Quando si entra in contatto con culture diverse è importante conoscerne le buone abitudini. Per ringraziare in svedese basta dire tack, ma attenzione alla pronuncia. Se sbagliate rischiate di dire tetto. Se nel Regno Unito è normale ringraziare per ogni piccolo gesto di cortesia ricevuto, in molte culture asiatiche i continui ringraziamenti sono visti come un segno di formalità e non sono necessari per ogni gesto di cortesia, soprattutto con i conoscenti o con i colleghi più stretti, che potrebbero fraintendere pensando di non essere abbastanza in confidenza. In cinese Mandarino, ‘xiè xiè’ non è sempre il termine adeguato a ringraziare, soprattutto quando si riceve un complimento: in queste situazioni bisogna mostrare modestia assoluta e dire ‘na li na li’, che equivale a grazie, sei troppo gentile. Inoltre, se si viene lodati in gruppo, bisogna respingere il complimento dicendo bù, bù!, ovvero no, no. Sorprendentemente, la stessa logica della “finta modestia” vale anche negli stati americani del Midwest. Da Chicago a Detroit, la convenzione sociale è quella di rifiutare gli apprezzamenti. Tornando al Giappone, quando si ringrazia qualcuno è buona norma inchinarsi davanti a lui di 30°, tenendo le braccia lungo le gambe nel caso degli uomini, davanti a sé nel caso delle donne. L’ojiji ha infatti delle regole ben precise: 15° se si tratta di un conoscente o un collega, 30° per le persone anziane, per i propri superiori e gli sconosciuti, 45° per chiedere scusa o in contesti molto formali. Attenzione però a non esagerare con i complimenti: se si viene invitati a cena e si esprimono apprezzamenti sugli oggetti della casa, è possibile riceverne uno in regalo come ringraziamento per la visita: in tal caso bisogna accettare e praticare la forma più formale dell’ojiji. Nasce oggi Mary J. Blige nata l’11 gennaio del 1971 a Fordham Hospital. Con all'attivo oltre 50 milioni di album venduti nel mondo è considerata la regina del soul e del R&B contemporanei. Ha detto: “Credi in te stesso quando nessun altro lo fa”.