MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

14 giugno, l’ultima campanella. Sos vacanze: come gestire i figli liberi da scuola?

Spesso i mesi estivi sono sinonimo di stress, ecco i consigli della psicoterapeuta

Famiglia in partenza per le vacanze (foto da Ansa)

Famiglia in partenza per le vacanze (foto da Ansa)

Firenze, 13 giugno 2024 – In alcune regioni l’ultimo giorno si lezioni è stato l’8 giugno, in Toscana il 10. Oggi l’ultimissima campanella di quest’anno scolastico è suonata per gli studenti della Provincia autonoma di Bolzano. Con la chiusura delle scuole e degli asili, si sancisce ufficialmente il periodo più atteso da parte dei giovani e dei giovanissimi: l’arrivo delle vacanze estive. Tre mesi, o poco più, di dolce far niente, intervallati dai compiti estivi assegnati a scuola e lontani da giornate piene di impegni. Le vacanze estive sono inoltre un periodo in cui i genitori possono trascorrere maggior tempo con i propri figli, un’opportunità per consolidare il rapporto genitori-figli e regalare ricordi meravigliosi legati alle giornate trascorse insieme. Ma è sempre così? Per i genitori è effettivamente facile e immediato ricreare nuovi ritmi durante il periodo estivo, cercando di coniugare al meglio le proprie esigenze con i bisogno dei figli? A queste e altre domande risponde Martina Migliore, psicoterapeuta e direttrice Formazione e sviluppo di Serenis, centro medico online per il benessere mentale. “La parola d’ordine è sempre routine – spiega Migliore -. Il fatto che le giornate siano scandite in modo diverso non costituisce un problema di per sé: è invece molto importante tentare di mantenere una routine per quanto possibile prevedibile, che dia al bambino dei confini all’interno dei quali muoversi e che sappia offrirgli un contesto accogliente ma fermo, dove sia in grado di comprendere cosa succede e dove possa discernere cosa può fare da cosa no. Per i bambini è importante avere una buona prevedibilità di base, non necessariamente routine identiche in tutti i luoghi della loro vita. Le abitudini non sono una fonte di rigidità in generale bensì, se dosate con saggezza, una direzione della quale i nostri figli hanno bisogno per crescere”. Senza alcun dubbio, dunque, ricreare una nuova routine per abituare il bambino a nuovi ritmi è essenziale per evitare che il genitore vada in affanno e per far sì che il bambino non si impigrisca eccessivamente durante l’estate. Continua Martina Migliore: “Se è vero che durante la quotidianità estiva i ritmi rallentano, consentendo anche una certa elasticità, ove possibile, degli orari, allo stesso tempo è fondamentale ricordarsi che le routine stabilite debbano seguire le necessità familiari, così da far coesistere i bisogni del bambino con le esigenze dei genitori. In questo modo, si eviterà che il periodo delle vacanze diventi molto più stressante per entrambe le parti nel tentativo di far combaciare tutto forzatamente”. Difficoltà della gestione comportamentale del bambino e sensazioni di inadeguatezza. Come fare se i genitori si sentono di essere “il problema”? Era veramente meglio prima, quando “si stava tutti insieme” e le famiglie non erano così solitarie e senza supporto attorno? Venendo meno il contesto scolastico, è naturale che il bambino sperimenti una sensazione di libertà del tutto paragonabile a quella provata da un adulto durante le giornate di ferie: “La scuola rappresenta un contesto normativo importante per il bambino, in grado di fornirgli una routine simile al lavoro per gli adulti e che, di fatto, è una delle attività che impegna i bambini per più tempo nel corso della giornata. Fra le mura scolastiche, infatti, sperimentano regole, frustrazioni, confronto fra pari e rapporto con l’autorità degli insegnanti ed hanno, grazie a questo, la possibilità di ‘ritagliarsi’ un posto fra le regole del mondo e di prevedere il proprio ambiente, rendendolo meno caotico”, spiega Martina Migliore. Esiste tuttavia il rischio che una maggiore libertà in casa susciti nel bambino sensazioni di noia e nervosismo, che potrebbero sfociare in capricci difficili da gestire. “Il contesto familiare - aggiunge Migliore - soprattutto nel periodo estivo, è più accogliente rispetto a un’aula scolastica e perciò, per una sua natura, ‘manchevole’ di elementi restrittivi in grado di dare delle direzioni importanti: in una situazione simile, dove l’adulto incarna il riferimento normativo, è naturale che il bambino sia più richiedente e oppositivo. In questi casi, il consiglio è quello di non lasciare andare ogni abitudine durante le vacanze estive, mantenendo una routine minima ma solida che renda prevedibile anche il periodo estivo più rilassato”. Un’altra fonte di stress è data dall’annosa questione “dove lasciare i propri figli mentre si è al lavoro?”, che attanaglia soprattutto quei genitori che non fanno smart working o che non possono contare sulle figure dei nonni, facendoli sprofondare in un sentimento di disagio e di inadeguatezza, dati dal pensare di non riuscire a gestire al meglio i propri figli. “Nel corso dei decenni, complice un forte cambiamento a livello sociale, abbiamo assistito ad un progressivo isolamento delle famiglie, specialmente nelle grandi città, dove anche le occasioni di aggregazione tra bambini e ragazzi sono diminuite. Il cambiamento della società e delle relative condizioni familiari è un dato di fatto, cui possiamo solo ‘fare spazio’ - commenta Martina Migliore, che suggerisce - In base alle condizioni familiari e alle disponibilità si può pensare con largo anticipo alla sistemazione per i bambini e i ragazzi: il problema, il più delle volte, è l’affollamento e la disponibilità di posti limitata. Il consiglio è di rivolgersi al comune di appartenenza o a enti religiosi o associazioni con anticipo, per informarsi sulle attività disponibili o in programmazione. Indipendentemente dalla soluzione, è importante considerare che il tempo dei bambini non va riempito a tutti i costi: benché viviamo in una società in costante fretta, è un bene ricavare ‘sacche di vuoto’ per sperimentarsi nella frustrazione e nella creatività, lasciando magari delle aree di casa delle quali il bambino possa prendere possesso e gestirsi scegliendo insieme ai genitori dei giochi da fare da solo. Sarà un’occasione di crescita e responsabilità importante, come anche di piccolo distacco dai genitori”. Nasce oggi Francesco Guccini nato il 14 giugno del 1940 a Modena. “Sono nato 4 giorni dopo l'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale e oggi sono il primo Guccini in famiglia ad essere arrivato a compiere 84 anni”. Nella canzone Cirano canta: “Facciamola finita, venite tutti avanti / nuovi protagonisti, politici rampanti / venite portaborse, ruffiani e mezze calze / feroci conduttori di trasmissioni false /che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte / coraggio liberisti, buttate giù le carte / tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese / in questo benedetto, assurdo Bel Paese”. Maurizio Costanzo