REDAZIONE CRONACA

16 luglio 1965, il giorno dell’incredibile impresa: il Traforo del Monte Bianco

Quando venne abbattuto l’ultimo strato di roccia e le squadre francesi e italiane si ritrovarono faccia a faccia, lo scarto tra i due assi di scavi misurava appena 13 centimetri

L'inaugurazione del Traforo del Monte Bianco (foto web)

Firenze, 16 luglio 2022- Era il 15 settembre del 1962 quando il capo del governo Amintore Fanfani e il primo ministro francese Georges Pompidou inauguravano lo scavo del Traforo del Monte Bianco. A tre anni di distanza, esattamente il 16 luglio 1965, il presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e quello della Repubblica francese, Charles De Gaulle tagliavano il nastro di quello che venne attraversato dalle prime vetture tre giorni dopo, il 19 luglio di quell’anno.

Con le tecnologie dell’epoca, l’impresa venne realizzata dopo anni di lavoro congiunto tra Italia e Francia. Quando venne abbattuta dai minatori francesi l’ultimo strato di roccia che ancora divideva i due versanti, finalmente si potevano incontrare faccia a faccia le squadre italiane che avevano scavate da una parte, e quelle francesi che erano state impegnate dall’altra. Avevano realizzato congiuntamente un’impresa unica nel suo genere, e lo dimostra lo scarto che è risultato tra i due assi di scavi: misurava appena 13 centimetri .

Un’opera di grande realizzazione che, oltre a rappresentare l’evoluzione della tecnica, è diventata il simbolo del desiderio che ha sempre animato l’uomo, quello cioè di non farsi fermare dagli ostacoli, ma di riuscire a superare le barriere della natura attraverso l’ingegno e lo sviluppo della tecnologia. Quella che resta una delle maggiori vie di trasporto transalpino, che si trova proprio sotto la montagna più alta d’Europa, per molto tempo è stata la più lunga galleria al mondo. Ha rappresentato una via di comunicazione fondamentale, al confine tra l’Italia e la Francia, snodo di grandissima importanza per quanto riguarda la mobilità di persone e merci. Questo stesso tunnel fu teatro, il 24 marzo del 1999, di un terribile rogo. In quella che è passata alla storia come una delle più grandi tragedie mai avvenute in un tunnel stradale:  morirono 39 persone.

 

Nasce oggi

 

Quinto Ennio nato il 16 luglio del 239 a .C. Fu il primo poeta a utilizzare la lingua latina in ambito letterario, al posto di quella greca. Oltre a ‘Saturae’ su argomenti vari, fu autore di tragedie e commedie. Scrisse i 18 libri degli ‘Annales’, primo poema in esametri della storia di Roma, dalle origini al 174 a .C. e di cui restano solo seicento versi, che fissò la lingua dell’epica e consacrò Quinto Ennio vate nazionale sino a Virgilio. Ha scritto: “Il sapiente che non è in grado di giovare a se stesso, inutilmente sa”.

 

Maurizio Costanzo