Firenze, 17 agosto 2024 - Sono passati 79 anni da quando 'La fattoria degli animali' di George Orwell uscì il 17 agosto 1945, bloccata negli anni di guerra, vista la sua feroce satira nei confronti di Stalin e dell'Unione Sovietica che era alleata contro la Germania nazista dell'Inghilterra (in italiano venne pubblicata nel 1947). Eppure questo apologo satirico e grottesco sul potere, portato avanti mettendo in scena degli animali come nelle favole di Esopo, non perde il proprio senso, visto che di prese del potere ambigue, di voltafaccia, di totalitarismi striscianti ne vediamo vivere ancora tanti attorno a noi. Il romanzo ha una lunga gestazione se, come pare, la prima idea venne all'autore mentre era sul fronte dei repubblicani durante la Guerra di Spagna e la sua conclusione arrivò sei anni dopo, nel 1943. Dopo la pubblicazione, in anni di Guerra fredda, naturalmente un libro di questo genere venne fortemente strumentalizzato, esaltato da una parte e denigrato o passato sotto silenzio dall'altra, puntando in specie sul satirico pessimismo che lo pervade e che troverà la propria più piena espressione in un'altra opera di Orwell, '1984' (invertendo le ultime due cifre dell'anno in cui la scrisse, il 1948), che ha uno sguardo al futuro con l'ottica utopistica rovesciata, ovvero al negativo, descrivendo un mondo senza più libertà. Orwell, socialdemocratico e laburista, combatté in Spagna tra le file del Partido Obrero de Unificación Marxista d'ispirazione trotzkista e per questo subì forti persecuzioni da parte delle formazioni militari staliniste, fino alla sua soppressione da parte delle autorità repubblicane: un'esperienza che lasciò in lui una precisa idea del totalitarismo e un'ostilità dichiarata nei confronti di Stalin, salito al potere come rappresentante del popolo, come è chiaro già nelle pagine del suo diario dell'epoca, 'Omaggio alla Catalogna'. 'La fattoria degli animali' è la Manor, dove questi sono normalmente e da sempre sfruttati dal padrone Mr. Jones, fino a quando il proletariato animale pensa sia giusto ribellarsi e prendere il potere. La sommossa viene preparata meticolosamente, e sono pagine di fine humour e analisi della psicologia di massa, sotto la guida, non a caso, di due maiali, il principale dei quali è chiamato Napoleone e l'altro Palla di Neve. Il nuovo regime ha successo e si basa su sette regole base scritte su un muro, che producono pace e giustizia nella distribuzione del lavoro e dei guadagni. Ma l'ambizione e il gusto per il potere fanno sì che Napoleone (come a suo tempo Stalin), dopo aver allevato di nascosto quattro feroci mastini e istituito un corpo di polizia ai suoi soli ordini, si trasformi in feroce capo assoluto, dichiarando i maiali classe dirigente, dopo aver accusato di tradimento e esiliato Palla di Neve, che impersona un po' Trotsky. Sul muro, cancellati i vecchi comandamenti, c'è chi diceva se ne dovesse scrivere ormai uno solo: "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri", sapendo che "nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario". Finzioni, mistificazioni cambiano tutte le carte in tavola e un giorno si scopre persino che i maiali stanno concludendo un trattato di pace con l'antico sfruttatore umano, di cui prendono tutti i difetti. Un apologo che, basandosi sugli animali, permette al lettore uno straniamento critico, un storia amara, impietosa, aspra con quei toni swiftiani che si troveranno al meglio nel pessimistico '1984'. Il libro ebbe naturalmente un successo planetario, strumentalizzato, come si è detto, in ogni modo e ne venne anche tratto un film d'animazione nel 1954, 'Animal Farm' con regia di John Halas e Joy Batchelor. Il romanzo, pur essendo ancora valido nel suo assunto, oggi comunque ha qualcosa della testimonianza storica, del clima manicheo di un'epoca e forse solo giovani lettori, per cui il dopoguerra è storia lontana, possono leggerlo senza elementi sovrastrutturali e coglierne il senso di beffardo ritratto delle debolezze umane. Nasce oggi Giulio Rapetti in arte Mogol nato il 17 agosto del 1936 a Milano. Oggi il famoso paroliere compie 88 anni. Una sua celebre frase recita così: “Il filo che lega due persone deve essere molto elastico per non rompersi.”
Cronaca17 agosto 1945, esce “La fattoria degli animali”. Un ritratto delle debolezze umane