MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

17 giugno 2023, giornata Emoji. Attenzione: il ‘pollice su’ equivale a una firma

Un uomo ha pagato caro l’aver risposto a un contratto con una emoticon: un tribunale del Canada lo ha condannato a pagare 56mila euro

Emoticon (foto Ansa)

Firenze, 17 luglio 2023 - Si celebra oggi, 17 luglio, la Giornata Mondiale delle Emoji. Una ricorrenza nata nel 2014, quando il fondatore di Emojipedia (il sito che raccoglie e cataloga tutte le emoji), Jeremy Burge, decise di celebrare le ‘faccine’. Le emoji nascono con il compito di sintetizzare gli stati d’animo: allegria, amore, tristezza, noia, approvazione e così via. Ed è proprio questo il loro vero senso: facilitare la comunicazione superando le barriere linguistiche. Il loro utilizzo è ormai sdoganato da tempo su Whatsapp, Instagram e Facebook, tant’è che negli anni le faccine vengono continuamente aggiornate parallelamente ai cambiamenti, ai temi e agli interessi più attuali della società. Ma attenzione: non bisogna banalizzare le emojii relegandole a linguaggio informale in ogni circostanza. Ne sa qualcosa Chris Achter, un agricoltore della provincia di Saskatchewan, che due anni fa, nel 2021, aveva ricevuto sul cellulare da una cooperativa del luogo una proposta per la fornitura di 87 tonnellate di lino. L’uomo rispose con l’emoji del pollice in su, col quale intendeva dire che ne aveva preso visione. La ditta intese però ben altro: ha creduto infatti che l’agricoltore avesse accettato la proposta di fornitura. Ma ecco che, non vedendo arrivare il lino, la ditta ha citato in causa per mancato rifornimento l’uomo. La sentenza che è arrivata dal Canada ha dato torto all’agricoltore e ragione alla ditta: pur specificando che un’emoticon “non è un modo tradizionale di firmare”, è stato considerato “un metodo valido in queste circostanze”. In base a ciò il tribunale ha stabilito che l’agricoltore dovrà risarcire la ditta di 82.200 dollari canadesi, pari a oltre 56 mila euro. Ma come sono nate le emoticon? A creare una versione primitiva delle faccine è stato Scott Fahlman, professore di informatica alla Carnegie Mellon University, negli Stati Uniti. Quasi quarant'anni fa, nel settembre 1982, servendosi dei tre caratteri della tastiera di un computer (due punti, trattino e parentesi tonda) ha usato l'espressione di felicità e tristezza in una comunicazione tra colleghi, con l'intento di distinguere i messaggi scherzosi da quelli seri. Gli emoji come li conosciamo, con disegni e grafica, sono poi nati in Giappone negli anni Novanta. La prima faccina è stata creata da Shigetaka Kurita che lavorava per un'azienda di telecomunicazioni. Il primo set di emoji è stato lanciato da un operatore telefonico che lo rese disponibile su un servizio per telefoni e diversi anni dopo convinse Apple ad inserire gli emoji all'interno dell'iPhone. Nasce oggi David Hasselhoff nato il 17 luglio del 1952 a Baltimora, Maryland, Stati Uniti. Star di Supercar e di Baywatch. Ha detto: “Penso che la risata sia la miglior medicina. Se non sai ridere di te stesso, allora non sai ridere della vita e della stupidità di tutto quanto”.