REDAZIONE CRONACA

18 marzo 1848, le gloriose Cinque giornate di Milano

Fecero da preludio alla prima guerra di Indipendenza italiana

L'insurrezione a Milano, immagine d'epoca

L'insurrezione a Milano, immagine d'epoca

Firenze, 18 marzo 2022 - La prima guerra di Indipendenza italiana scoppiò in seguito alle sollevazioni di Venezia e Milano. In queste due città il popolo insorse in corrispondenza dei moti scoppiati a Vienna. Le cinque giornate di Milano, dal 18 al 22 marzo del 1848, culminarono nella cacciata degli austriaci comandati dal maresciallo Radetzky, che si rifugiarono nel quadrilatero compreso tra le fortezze di Verona, Mantova, Legnago e Peschiera.

Si trattava di una temporanea liberazione della città dal dominio austriaco, importantissima perché fece da preludio alla prima guerra d’indipendenza. Approfittando infatti della ritirata degli Austriaci, il re di Sardegna Carlo Alberto, che fino a quel momento aveva esitato, decise di intervenire e il 23 marzo entrò in guerra. Spinto da manifestazioni popolari, dal desiderio di non vedere trionfare i repubblicani e dalla convinzione che fosse giunta l’ora di istituire quel Regno dell’Alta Italia, obiettivo tradizionale della dinastia sabauda. Le sue truppe varcarono le porte di Milano entrando in una città che si era già liberata da sola.

Il Risorgimento ebbe come esito naturale l’unificazione d’Italia, ma a questa si arrivò dopo lunghi anni di guerre e tensioni con l’Austria, di polemiche interne allo stesso fronte risorgimentale, e di sottili giochi diplomatici da parte dello statista piemontese che più di ogni altro si mosse, in campo politico, per conseguire l’unità nazionale: Camillo Benso conte di Cavour. Il lungo cammino verso l’ambita meta iniziò nel 1848, quando gli Stati Italiani, trascinati dal re di Sardegna Carlo Alberto e dalla pressione dell’opinione pubblica, si coalizzarono contro l’Austria (prima Guerra d’Indipendenza) con l’intento di scacciarla dal Lombardo-Veneto. Fu un’alleanza poco compatta che però si squagliò come neve al sole: Carlo Alberto venne sconfitto dalle forze imperiali e costretto ad abdicare. Suo figlio, Vittorio Emanuele II, ebbe invece più fortuna. Grazie all’acume politico di Cavour, all’abilità militare e al patriottismo di Garibaldi e dei suoi uomini, nonché alla incessante opera di Mazzini, che si rivelò abile stratega, il 17 marzo 1861  fu proclamato a Torino re d’Italia

 

Nasce oggi

 

Stéphane Mallarmé nato il 18 marzo 1842 a Parigi.  È stato un poeta, scrittore e drammaturgo francese, maestro del simbolismo francese. Convinto che “non esiste eredità letteraria” raccomandò di distruggere i suoi scritti dopo la sua morte, ma fortunatamente moglie e figlia non esaudirono questa sua ultima volontà. Ha scritto: “In fondo il mondo è fatto per finire in un bel libro”.

 

Maurizio Costanzo